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Economia & Impresa sociale 

Profit e non profit si incontrano. In mensa

Matchplat, azienda leader nel settore delle analisi di mercato, ha optato per un servizio ristorazione innovativo per la sua sede di Bergamo, nato dalla collaborazione tra la società di distribuzione automatica Intervallum e la cooperativa sociale "A mano a mano"

di Veronica Rossi

È un servizio mensa innovativo quello che Matchpat, azienda leader nelle analisi di mercato, fornisce ai suoi 45 dipendenti della sede di Bergamo: dal 9 maggio possono prenotare il proprio pasto tramite un’app e ritirarlo da una vending machine della società di distribuzione automatica Intervallum posta nell’area ristoro. Ma il valore aggiunto di questa novità non sta nella tecnologia, quanto nell’aspetto umano. A preparare i piatti, infatti, è la cooperativa sociale “A mano a mano S.C.S. ETS”, specializzata in percorsi di reinserimento sociale e occupazionale.

Nata nel 2014, questa realtà oggi impiega 220 persone disabili, suddivise in sette laboratori e in un ristorante situati in quattro distretti sanitari tra Brescia e Bergamo. I suoi dipendenti, consapevoli dei loro limiti ma anche delle loro potenzialità, sono impegnati in un ambiente stimolante, ma attento ai bisogni e alle fragilità di ciascuno; grazie al sostegno psicologico ed educativo, affrontano la competizione in proporzione alle loro possibilità, fino a raggiungere il loro massimo livello di autonomia. “Il primo obiettivo della cooperativa è quello di creare posti di lavoro per le persone che non riescono a trovare un impiego adatto alla loro condizione”, dice Marco Barzon, responsabile del progetto “A mano a mano”. “I pasti e i piatti che ogni giorno produciamo non sono solo il mezzo attraverso il quale assicurare lo stipendio alle persone impiegate, ma uno strumento per migliorare la loro vita”.

A dare qualità al cibo offerto dalla cooperativa, tuttavia, non è solo l’aspetto sociale. “Nel nostro ristorante mettiamo la massima cura nel preparare i pasti”, aggiunge Barzon, “scegliendo materie prime di qualità e lavorandole con attenzione per assicurarci la soddisfazione dei nostri clienti diretti e di quelli indiretti acquisiti grazie alla stretta collaborazione con Intervallum.

E se il valore, nutrizionale e umano, dei piatti è alto, non lo è il prezzo finale per i lavoratori di Matchplat, a cui costano solo quattro euro l’uno. “Abbiamo scelto un servizio mensa innovativo come quello di Intervallum per due motivi”, afferma Michela Dellavite, chief people and culture officer dell’azienda. “Da un lato vogliamo mettere a disposizione di ogni dipendente di Matchplat pasti di qualità a condizioni accessibili. Dall’altro, speriamo di avvalerci di un partner capace di guardare alla sostenibilità sociale, un ambito in cui vogliamo fare la nostra parte, consapevoli di quanto le aziende debbano e possano giocare un ruolo importante”.


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