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Baturi: il volontariato ha risposto in maniera innovativa ai bisogni sociali

Nominato oggi dal Papa segretario generale della Cei, l'arcivescovo di Cagliari ha dedicato subito un pensiero al mondo del volontariato a lui molto caro. Conosce bene la macchina della Conferenza Episcopale Italiana e vanta una grande preparazione nelle materie giuridiche

di Luigi Alfonso

Monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari, è il nuovo segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. Lo ha nominato oggi il Papa. Baturi, che dal 25 maggio 2021 ad oggi era vicepresidente della Cei per il Centro Italia, succede a monsignor Stefano Russo, il quale ha preso possesso della Diocesi di Velletri-Segni. A monsignor Baturi il Pontefice ha concesso di restare alla guida della Diocesi cagliaritana in virtù del legame con la Madonna di Bonaria, dalla quale prese il nome la città di Buenos Aires.

Uno dei primi pensieri del nuovo segretario generale della Cei è andato al mondo del volontariato, al quale Baturi è molto legato. «San Giovanni Paolo II osservava che la “soggettività creativa del cittadino” trova particolare espressione nelle diverse forme del volontariato. La cultura della cura promuove la partecipazione delle comunità al bene comune, nei processi di costruzione e guarigione della società. Troppo spesso, tuttavia, osserviamo che la mancanza di rispetto del principio di sussidiarietà e di partecipazione si è diffusa come un virus: si ascoltano di più le grandi potenze finanziarie e politiche che non la gente che si prende cura degli altri. Il volontariato, in particolare, è capace di offrire una protezione sociale in cui la dimensione umana, empatica, di rapporto tra persone in sofferenza e persone che danno supporto, conta almeno quanto la necessaria capacità tecnica. Non va dimenticato, inoltre, che proprio l’azione del volontariato ha generato grandi innovazioni nelle modalità di risposta a bisogni sociali insorgenti., innescando un welfare fondato sulla persona, contro un eccesso di tecnicismo che spesso porta alla frammentazione dei bisogni e alla depersonalizzazione».

«Accolgo questa nomina come un’ulteriore chiamata a servire le Chiese che sono in Italia, delle quali la Cei è figura concreta di unità», ha poi detto Monsignor Baturi. «Ringrazio il Santo Padre per la fiducia che rinnova nei miei confronti e per l’attenzione e la premura pastorale verso la Chiesa di Cagliari, di cui resterò pastore. Esprimo un grazie sincero alla Presidenza della Cei e al Consiglio Episcopale Permanente. La mia gratitudine al Presidente, cardinale Matteo Zuppi, con cui avrò modo di condividere un servizio di comunione. Con lui desidero ringraziare i Cardinali Bagnasco e Bassetti con cui ho condiviso la mia precedente esperienza nella Segreteria generale, come direttore dell’Ufficio giuridico e sottosegretario. Un pensiero affettuoso ai precedenti segretari generali: il cardinale Betori e i vescovi Crociata, Galantino e Russo. Consapevole dell’impegno richiesto, confido nella cordiale partecipazione di tutta la Diocesi di Cagliari, che potrà arricchirsi di un più profondo inserimento nel cammino della Chiesa in Italia».

Baturi è originario di Catania. Lo scorso 21 marzo ha compiuto 58 anni. Ordinato sacerdote il 2 gennaio 1993, ha ricoperto molti incarichi, tra i quali quello di vicario episcopale per gli affari economici, procuratore generale dell’arcivescovo di Catania, vicepresidente dell’Opera catanese per il culto e la religione. È stato anche responsabile per la Sicilia di Comunione e Liberazione, nonché docente di Diritto canonico allo Studio teologico San Paolo di Catania. Nel 2012 fu nominato direttore dell’Ufficio per i problemi giuridici della Cei, dove ha ricoperto anche gli incarichi di segretario del Consiglio per gli affari giuridici e, dal 2015 al 2019, di sottosegretario. Dal 16 novembre 2019 è arcivescovo di Cagliari. Conosciuto e apprezzato dal personale ecclesiastico e laico della Segretaria generale, vanta una notevole preparazione nelle materie giuridiche: un particolare non di poco conto, che lo aiuterà certamente nel delicato compito affidatogli da Papa Francesco.


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