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“Equal Salary” a Maiora, nessun gap retributivo tra uomini e donne

Maiora, l’azienda di Corato che si occupa di grande distribuzione, è la prima al Sud e la quinta in Italia ad aver ottenuto la certificazione “Equal Salary”, che attesta l’assenza di gap retributivo tra i propri collaboratori, donne e uomini, con uguali qualifiche e mansioni

di Emiliano Moccia

Ha ritirato il premio con il suo bambino legato ben stretto al petto. Perché quella ottenuta è una certificazione che ha richiesto un duro percorso da compiere. Un percorso che Maiora ha compiuto con la consapevolezza di essere la prima azienda in assoluto al Sud e anche per la Grande Distribuzione italiana ad aver ottenuto la certificazione “Equal Salary”, che attesta l’assenza di gap retributivo tra i propri collaboratori, donne e uomini, con uguali qualifiche e mansioni. Per questo, Grazia de Gennaro, responsabile di gestione equità salariale e pari opportunità di Maiora, non ha voluto mancare all’appuntamento, presentandosi sul palco con il suo piccolo, parte fondamentale della sua vita e del suo cammino in cui un ruolo importante diventa la capacità di riuscire a conciliare i tempi di vita, famiglia e lavoro, senza perdere di vista le proprie professionalità ed aspettative. «L’idea di intraprendere questo percorso finalizzato all’ottenimento della prestigiosa certificazione Equal Salary è nato dalla volontà di migliorarci ed a distanza di dieci anni dalla nascita di Maiora abbiamo deciso di guardarci dentro. Perché solo chi è capace di analizzarsi, riesce davvero a progredire» dice de Gennaro.

L’azienda pugliese, concessionaria dell’insegna Despar per il Centro-Sud, è dunque la quinta impresa italiana, dopo Ferrari, Credem, WindTre e Philip Morris, ad ottenere questo prestigioso riconoscimento conferita dalla Equal Salary Foundation, organizzazione senza scopo di lucro, nata nel 2010, la cui mission consiste nella creazione e nello sviluppo di un metodo scientifico e oggettivo, volto a generare uno strumento fondamentale e riconosciuto dalla Commissione Europea, capace di misurare l’equità salariale in diverse realtà imprenditoriali, al fine di scardinare l’ambiguità che, ancora oggi, risulta un ostacolo concreto in ambito professionale. Per questo, quello di Maiora è un risultato importante, perché rappresenta «un ambizioso riconoscimento che corona un percorso intrapreso da molti anni, fatto di valori e finalizzato al miglioramento considerevole del nostro welfare aziendale» evidenzia Pippo Cannillo, Presidente e Amministratore Delegato di Maiora, centro distribuzione Despar del Centro Sud Italia con 511 punti vendita ed un giro d’affari complessivo di oltre 880.000.000 di euro.

La certificazione Equal Salary, dunque, rappresenta un’ulteriore tappa del percorso di sostenibilità che l’azienda ha avviato nei confronti della propria popolazione aziendale, composta da oltre 2.400 collaboratori, di cui quasi il 50% donne. «È sicuramente un modo concreto per incoraggiare le aziende ad adottare politiche sostenibili, nel rispetto della responsabilità sociale d'impresa che stimola a rendere pubblici i risultati delle azioni intraprese». Ma come è arrivata l’azienda ad ottenere questo ambizioso riconoscimento? Con sede a Corato, in provincia di Bari, Maiora ha preso la forma attuale solo dieci anni fa, dalla fusione di due storiche imprese del territorio, fondate dalle famiglie Cannillo e Peschechera (rispettivamente fondatrici della Cannillo e di Ipa Sud). Il processo per raggiungere la certificazione è stato creato e sviluppato in collaborazione con l’Università di Ginevra.

«Il percorso di ottenimento della certificazione è stato molto complesso ed ha previsto tre fasi» spiega Lucia Zitoli, responsabile Selezione e Formazione. «La prima è stata di natura quantitativa, con esame e confronto dei salari a parità di mansioni e livelli di inquadramento. Ed i numeri hanno raccontato che le donne, che rappresentano circa il 50% della popolazione aziendale, qui percepiscono una retribuzione equivalente o superiore rispetto ai colleghi uomini. Un dato straordinario, se si pensa che in Italia la media descrive un gap salariale del 10% in favore degli uomini. La fase due ha generato un esame analitico inerente ai sistemi interni di gestione, in ambito di risorse umane, formazione, comunicazione e direzione aziendale. La fase tre, infine, ha implicato esami di natura qualitativa, attraverso dei focus group direttamente con i collaboratori, scelti con modalità casuale, direttamente dalle auditor incaricate».

Attraverso la certificazione Equal Salary, dunque, Maiora ha conseguito il punto numero 5 dell’agenda dell’Organizzazione delle Nazioni Unite 2030 che consiste nel “Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze” es il numero 8.5 che prevede di “Garantire entro il 2030 un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per donne e uomini, compresi i giovani e le persone con disabilità, e un’equa remunerazione per lavori di equo valore”. «Essere i primi nella Grande Distribuzione italiana, e nel Mezzogiorno, a certificare la parità di genere» conclude Cannillo «ci auguriamo possa rappresentare uno stimolo per altri colleghi imprenditori affinché si possa colmare sempre più questo gap».