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Sanità & Ricerca

Vaccini e farmaci, verso un’infrastruttura europea per la salute come bene comune

Scienziati, economisti e rappresentanti di organizzazioni della salute lanciano un appello a sostegno della proposta di un’infrastruttura pubblica europea che sviluppi vaccini e farmaci come bene comune che verrà discussa il 28 settembre presso il Parlamento Europeo. Un'idea nata all’interno del Forum Disuguaglianze e Diversità

di Redazione

Il 28 settembre, presso il Parlamento Europeo, si discuterà l’idea di costituire un’infrastruttura pubblica comune di ricerca biomedica, per lo sviluppo autonomo di nuovi farmaci, vaccini, diagnostica e tecnologie medicali, orientata dai bisogni della salute, sostenuta dai governi della UE, aperta a paesi terzi, in dialogo con la società civile, in grado di valorizzare le eccellenti capacità esistenti in Europa nelle Università, negli istituti no-profit, nelle imprese innovative, sulla base di contratti trasparenti e senza esclusive brevettuali.

Un’opportunità senza precedenti, sostenuta da una lettera aperta alle Istituzioni europee e ai Governi, che vede tra i promotori Massimo Florio, Professore di Scienza delle Finanze, dell’Università di Milano, membro del Forum Disuguaglianze e Diversità e autore dello studio che verrà discusso il 28 settembe, Fabrizio Barca, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità, all’interno del quale l’idea è nata, insiema a Silvio Garattini, Presidente dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Giuseppe Remuzzi, Direttore scientifico dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” e Professore “per chiara fama” dell’Università di Milano, Vittorio Agnoletto, Medico, coordinatore campagna NO profit on pandemic, Nicoletta Dentico, Giornalista Cofondatrice dell’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, Roberto Romizi, Presidente Associazione Medici per l'Ambiente ISDE Italia e Giuseppe Masera, già Direttore Emato-oncologia pediatrica dell’Università Milano Bicocca. E tra i primi firmatari tanti altri studiosi e studiose, rappresentanti di associazioni scientifiche e della cittadinanza attiva, nonché le ex Ministre della salute Rosy Bindi e Giulia Grillo.

«Con un bilancio annuo simile a quello della Agenzia Spaziale Europea (circa 7 miliardi di euro nel 2022), ispirandosi anche all’esperienza del CERN, dell’European Molecular Biology Laboratory (EMBL) e altre eccellenze scientifiche, il nuovo soggetto potrebbe nell’arco di venti anni divenire il primo centro del mondo per la ricerca biomedica intramurale, con un ampio portafoglio di progetti innovativi nei campi meno coperti dall’industria», si legge nell’appello. «Chiediamo alle istituzioni europee ed ai governi di prendere in considerazione questa proposta, di farla propria e di svilupparla con senso di urgenza».

In un momento in cui la salute di milioni di cittadini e cittadine europee è ancora sotto attacco del virus, sarebbe imperdonabile non cogliere l’occasione per cambiare radicalmente il rapporto tra salute come bene comune e profitto oligopolistico di un ristretto gruppo di multinazionali farmaceutiche. La scienza e i sistemi sanitari europei possono diventare autonomi iniziando ora un progetto comune.

Qui il testo dell’appello e le firme.
Per sottoscrivere l’appello scrivere una mail a: perbiomedeuropa@gmail.com indicando nome, cognome, ruolo e appartenenza ed esplicitando il consenso a pubblicare il proprio nome sul sito del Forum Disuguaglianze e Diversità.


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