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Adolescenti, i neet al Sud riscoprono passioni e interessi

Bilancio positivo del primo anno del progetto “Sentieri Ponti e Passerelle”, selezionato dall’impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. Si svolge a Napoli, Messina e Reggio Calabria e coinvolge 75 ragazzi che vivono nei quartieri più a rischio delle tre città

di Redazione

I neet adolescenti del Sud Italia riscoprono passioni, formazione e interesse per potenziali mestieri. Lo rileva il bilancio positivo del primo anno del progetto “Sentieri Ponti e Passerelle”, selezionato dall’impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. Il progetto si svolge in tre città del Mezzogiorno: Napoli, Messina e Reggio Calabria. Coinvolge circa 75 ragazzi in condizioni “neet” molto precarie, che vivono nei quartieri più a rischio della città come i Quartieri Spagnoli o l’Arghillà. Più del 60% ha fornito risposte positive nelle attività con i laboratori sul corpo, sul cibo e sul mare.

«Dopo un inizio complicato a causa del Covid – afferma il coordinatore Giovanni Laino dell’associazione Quartieri Spagnoli Onlus, capofila del progetto – siamo riusciti ad aggregare questi ragazzi con attività all’aria aperta e laboratori. Abbiamo constatato che il coinvolgimento in attività pratiche è molto servita e, con alcuni artigiani, hanno messo in pratica alcune conoscenze. Dai questionari di soddisfazione anonimi e dai genitori abbiamo notato che, anche quando la frequenza non è stata intensa, hanno dato un voto tra il 9 e i 10/10 al progetto. C’è ancora strada da fare per capire come far crescere questi ragazzi su un bagaglio di competenze e di saperi essenziali: sarà il nostro obiettivo nel secondo anno».

I 25 ragazzi di Napoli sono stati coinvolti nei laboratori del Corpo Lab, conseguendo anche un attestato per la loro partecipazione nelle attività di estetica, tattoo e coiffeur. A questo si aggiungono quelli del mare e del cibo dove si sono misurati con tour in barca a vela e la preparazione di dolci.

Anche a Messina il bilancio è molto positivo. Oltre il 70% dei ragazzi (su un totale di 25) ha manifestato una chiara preferenza per un’attività. Sperimentando i diversi ambiti previsti dal progetto, i ragazzi hanno imparato a conoscersi meglio e, soprattutto, a riconoscere e nutrire il proprio talento. Tra tutti, cucina e manutenzione sono i laboratori che hanno riscosso maggior successo perché ritenuti i più utili ai fini di un futuro inserimento lavorativo, ma anche sartoria e ceramica hanno fatto emergere interessanti talenti creativi.

A Reggio Calabria sono state svolte attività con 36 ragazzi, di cui 5 uditori: 7 sono donne, il resto uomini. Le attività e i laboratori hanno toccato i territori di Reggio Calabria, a partire dalla periferia di Arghillà e di altri quartieri, Villa San Giovanni e Cannitello, Santo Stefano in Aspromonte, Melia di Scilla, Condofuri, Cardeto e Melito.

I partner del progetto nelle tre città sono: a Napoli il Comune, il Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, l’Università “Suor Orsola Benincasa”, l’Accademia di Belle arti, l’associazione culturale “Arrevuoto, Teatro e Pedagogia”, la Compagnia Elefanti. A Reggio Calabria le cooperative sociali “Res Omnia”, “La Casa di Miryam” e “La Casa del Sole”, il Centro comunitario Agape. Infine, a Messina il Consorzio Sol.E, la cooperativa sociale “Lilium”, l’associazione “Hic et Nunc”, il Centro di Formazione sportiva.

Per le esperienze Erasmus che saranno svolte nel secondo anno, i partner sono: a Milano le cooperative sociali “Lotta contro l’emarginazione” e “Lo Scrigno”, e la A-Cube Srl. A Trento l’Istituto Alberghiero Trentino e Arché Cooperativa sociale. La valutazione esterna è affidata all’Associazione per la Ricerca sociale.

Credits: la foto d'apertura è di Maria Pia Tucci

Guarda il video che presenta il progetto.


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