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Verso il nuovo Piano triennale per la non autosufficienza

Parere positivo della Fish sulla bozza del nuovo piano triennale per la non autosufficienza. Il presidente Falabella: «Le risorse ancora inferiori rispetto ai bisogni della platea dei destinatari, ma si va nella direzione di dare attuazione ai livelli essenziali di prestazione sociale. Imprescindibile che riforma della non autosufficienza si armonizzi con quella sulla disabilità: i progetti di vita non possono interrompersi a 65 anni»

di Sara De Carli

In attesa della riforma della non autosufficienza, il nuovo Piano triennale per la Non Autosufficienza (2022-2024) prevede già il passaggio ad un nuovo approccio, basato su quanto stabilito dalla legge di bilancio per il 2022), per la realizzazione dei Livelli essenziali di Prestazione Sociale, riferiti alla non autosufficienza, su tutto il territorio nazionale.

«La Fish ha dato parere favorevole al Piano, che al netto delle risorse ancora inferiori rispetto ai bisogni della platea dei destinatari va nella direzione di dare attuazione ai livelli essenziali di prestazione sociale», commenta Vincenzo Falabella, presidente nazionale della Fish. «È un piano di transizione, consapevole che ci sono due riforme in fieri, quella sulla disabilità e quella sulla non autosufficienza e che tra le due ci deve essere armonizzazione, a partire dalla legga delega sulla disabilità, già approvata e già avviata». Un punto irrinunciabile, per il movimento delle persone con disabilità, è il fatto che «che coerentemente con la Convenzione Onu dice che non ci possono essere interruzioni del progetto di vita al compimento dei 65 anni, con il “passaggio” ad un altro quadro di servizi per persone la cui disabilità non è collegata solo e soltanto all’invecchiamento. Il percorso deve essere unico e armonico per la persona con disabilità, va garantita la continuità temporale dei progetti: la definizione di persona con disabilità contenuta nella Convenzione sui diritti delle persone con disabilità delle Nazioni Unite e ratificata dall’Italia non distingue le persone con disabilità per età e quindi include tra coloro che vivono condizioni di disabilità anche le persone anziane. Siamo disponibili al confronto anche durante pausa estiva, ma questi sono principi cardine che vanno affrontati e approfonditi, non basta un confronto di poche ore».

«Il Piano per la Non Autosufficienza, così come ci è stato presentato in bozza, è un buon Piano ma si spera che vi sia una ancora maggiore attenzione alle esigenze specifiche delle persone con disabilità e che la stesura finale dello stesso rispecchi ancora di più la nuova visione normativa della disabilità e l’approccio alla disabilità basato sui diritti umani e la CRPD», si legge nel documento di analisi presentato da Fish e da Forum del Terzo settore durante il recente incontro della Rete della protezione e dell’inclusione sociale, documento che contiene anche diverse proposte migliorative (lo trovate in allegato in fondo all'articolo, ndr). Certamente però «andrà previsto un aggiornamento del piano nel 2023 sulla base delle riforme contenute nel PNRR, con la legge delega in materia di disabilità, legge 227/21, i cui decreti delegati dovrebbero essere approvati nell’agosto del 2023, e la legge sugli anziani e non autosufficienti, la cui definizione è prevista nel 2023».

foto Unsplash


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