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Economia & Impresa sociale 

Aniti Beer, la birra che ha il sapore della legalità

Nasce nell’ambito del progetto “Impronte a Sud”, promosso dal “Consorzio Macramè” con il sostegno di Fondazione CON IL SUD e Fondazione Vismara. È “Aniti Beer”, la prima birra della mutualità prodotta da “Birrificio Reggino”, con il cui ricavato si alimenterà un fondo destinato ai più fragili. Da un terreno confiscato alla ‘ndrangheta arriva la zucca alla base di questa birra speciale

di Gilda Sciortino

Prendersi una pausa dalle attività che riempiono le nostre giornate, gustando una birra resa ancora più speciale dal sapere che nasce da un percorso virtuoso che unisce il bello e il buono che la Calabria offre.

Si chiama “Aniti Beer” ed è uno dei frutti di “Impronte a Sud – Welfare Lab”, progetto di economia sociale sostenuto da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Vismara per offrire servizi alle famiglie, alle persone svantaggiate e alle aziende. A promuoverlo questo intervento è il Consorzio Macramè, in partenariato con 16 organizzazioni tra associazioni, cooperative sociali, istituzioni locali e università. Un insieme di realtà, la cui sinergia viene espressa anche nel nome di questa birra perché Aniti, tradotto dal dialetto reggino (o greco – calabro), vuol dire “Insieme”.

Un prodotto che esprime le virtù di una Calabria che dimostra di non volere più essere terra di ndrangheta anche attraverso il protocollo firmato tra Macramè e Birrificio Reggino che darà modo, con il ricavato della vendita, di alimentare un fondo mutualistico pensato nell’ambito del progetto per aiutare concretamente le persone in difficoltà economica e sociale. Inevitabile che Aniti venga anche chiamata “birra della mutualità”.

« È nato tutto molto naturalmente – spiega Pasquale Neri, responsabile del progetto "Impronte a sud" per il Consorzio Macramè – mentre stavamo lavorando alla prima azione di mutualità di “Impronte a Sud” per dare risposte ai soggetti più fragili o in condizioni di povertà sanitaria del nostro territorio. Il fondo andrà a sostenere azioni di microcredito, di sostegno ai servizi socio – sanitari, donazioni, tutto sempre nell’ottica della mutualità. Il Birrificio Reggino è già uno dei fornitori della nostra bottega equosolidale “Le Botteghe delle Terre del Sole” e ha a cuore i nostri temi. Fa anche parte della rete antiracket “ReggioLiberaReggio, così è stato molto facile condividere anche quest’altro pezzo di progetto».

Altro valore aggiunto il luogo da cui proviene l’ingrediente che caratterizza “Aniti beer”, ossia la zucca, coltivata e raccolta nel terreno confiscato di Placanica, assegnato al Consorzio dal Comune di Melito Porto Salvo e gestito dalla cooperativa sociale “Demetra, socia di Macramè. Una “cucuzza”, come viene chiamata nel Sud la zucca, che cresce grazie all’impegno e al sudore dei migranti che coltivano la terra che li ha accolti.

Numerosi, come si può aver capito, i motivi per cui si dovrebbe comprare e gustare “Aniti Beerper ora prodotta in edizione speciale limitata in sole 500 bottiglie numerate e contraddistinte dal marchio della mutualità.

“Per una mutualità che fa bene e conviene” il claim stampato sulla bottiglia che riassume l’idea di fondo che il Consorzio Macramè, con le 30 organizzazioni no profit che ne fanno parte, concretizzano ogni giorno attraverso le loro azioni, dimostrando la volontà di rispondere in maniera nuova alle esigenze di una comunità. Un simbolo che richiama il sostegno, i legami, le relazioni di reciprocità, ma anche e soprattutto l’esempio di una buona prassi di collaborazione fra il terzo settore e il profit.

Detto questo, non rimane che assaggiarla. La si può trovare nella bottega equosolidale “Le Botteghe delle Terre del Sole", in Via del Torrione 89, Reggio Calabria, o scrivendo a marketing@consorziomacrame.it.

Con la birra si riceverà anche una cartolina, in cui la ‘cucuzza’ di “Aniti Beer” si presenta raccontando il suo percorso e il suo sogno di essere d’aiuto agli altri, insieme a due sottobicchieri che renderanno ancora più piacevole gustarla.