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Sostenibilità sociale e ambientale

Baratto, l’economia circolare domestica

Un'app dedicata allo scambio fra privati, Swapush, festeggia i sette anni di attività. Funziona con una sua moneta, che accelera gli scambi. Doxa: l'usato è un mercato da 24 miliardi in Italia, per la metà intermediati online

di Francesca Cutrone

Con App e startup, il baratto si rinnova. Probabilmente, oggi è più conosciuto come “swap”, dall’inglese scambio o baratto, per l’appunto. Ma il concetto è sempre quello: basta all’usa e getta, sì a riuso, riciclo e recupero. La nuova frontiera dello scambio è digitale.

Swapush è un chiaro esempio di cosa significa barattare nel 2022. Nata nel 2015 come esperienza di quartiere per favorire il divertimento e la negoziazione, ben presto Swapush è passata anche al digitale. La fondatrice Serena Luglio spiega che proprio il crescente numero di persone interessate ai baratti fatti in casa, le ha suggerito di creare un’applicazione per facilitare l’accesso e la partecipazione agli swap.

L’app del baratto, ecco come si presenta

Appena aperta, l’App di Swapush consente agli utenti di registrarsi tramite mail o usando un profilo Facebook già attivo. Creato l’account, si entra nel vivo del baratto: all’utente vengono presentati gli oggetti caricati da altri iscritti. Per scegliere i prodotti basta uno scroll: a destra quando ci piace, a sinistra se vogliamo scartarlo. Tutti gli oggetti scelti vengono salvati nella pagina del proprio profilo sotto la sezione “i miei like”.

Per uno scambio a portata di tutti, il team di Swapush ha considerato ogni variabile: nel caso di mancato incontro tra domanda e offerta interviene un acceleratore di scambi, la pillola. Si tratta di una moneta virtuale con cui ogni utente può valutare il proprio prodotto e perfezionare l’acquisto nell’evenienza di uno scambio non totalmente equivalente. Se quelle accumulate nel portafoglio non sono sufficienti, è possibile acquistarne di nuove: per farlo, basta “cliccare” l’icona della pillola presente sul profilo personale e scegliere il numero desiderato.

Sempre nella propria pagina si trovano le informazioni legate al network personale: numero di follower, di profili seguiti e di swap effettuati. Indicazioni indispensabili per dare credito all’utente e incuriosire nuovi possibili acquirenti. La sezione “i miei oggetti”, invece, raccoglie tutti i prodotti caricati e permette di visualizzare il prezzo (in pillole) del prodotto e i “like” ricevuti da altri utenti.

Per aggiungere un oggetto si seleziona il simbolo “più” in basso a destra. È possibile caricare una foto e indicarne nome, descrizione e categoria: da abbigliamento a elettronica, beauty, cucina, design e fai da te. Ma anche cancelleria, film e tv e accessori per auto e moto. Per cercare gli oggetti nella sezione “home” è possibile inserire i filtri per un risultato più veloce e preciso.

Ma come si fa uno scambio? Semplice: una volta scelto l’oggetto si seleziona l’icona “swap”. Compare così una notifica con cui l’app chiede conferma all’utente per aprire uno swap per il prodotto selezionato e, subito dopo, si apre la schermata di scambio. Qui va aggiunto il prodotto che si vuole proporre per il baratto e – in caso di mancata corrispondenza tra il valore dei due oggetti – il numero di pillole necessarie per poterlo attivare.

Per tutti i dettagli relativi allo scambio, i due utenti coinvolti possono confrontarsi direttamente nella chat. Non appena raggiunto l’accordo, lo scambio precedentemente aperto viene accettato e lo swap è fatto.

Gli effetti del baratto sull’ambiente: i dati

Il baratto permette il ricircolo dell’usato, limitando non solo l’inquinamento dovuto ai trasporti e agli imballaggi, ma anche quello derivato dall’uso delle materie prime. Lo dimostra lo studio “Second Hand Effect 2021”, commissionato a Ivl (Istituto di ricerca ambientale svedese) da Subito.it. Il report ha quantificato l’impatto ambientale della piattaforma di compravendita in termini di emissioni di Co2 secondo il metodo Lca (Life cycle assesment), che valuta l’intero ciclo di vita dell’oggetto e lo ‘pesa’ in termini di emissioni.

Nel 2021, il portale italiano Subito.it ha venduto quasi 24 milioni di oggetti, risparmiando 5,6 milioni di tonnellate di Co2. Sul fronte delle materie prime, il risparmio è stato pari a 2,2 milioni di tonnellate di acciaio, 202 mila tonnellate di alluminio e 319 mila tonnellate di plastica. Quindi lo scambio, che sia in forma di baratto o di compravendita dell’usato, aiuta concretamente l’ambiente. E se fatto online, diventa ancora più semplice.

Infatti, è proprio il web ad aver determinato una crescita del second hand. In Italia, l’online rappresenta circa il 50% del mercato del settore, il cui valore si aggira oggi intorno ai 24 miliardi: una crescita netta di un miliardo di euro rispetto al 2020, anno della pandemia (fonte Bva Doxa).


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