Un Mulino di Comunità per lavorare la terra e restare al Sud

L’esperienza di Casa delle Agricolture “Tullia e Gino” di Castiglione d’Otranto racconta che attraverso l’utilizzo di territori marginali ed abbandonati e possibile creare agricoltura, lavoro, sviluppo, speranza. E per parlare di tutela ambientale e sostenibilità parte oggi la “Notte Verde”

di Emiliano Moccia

«Dalla terra si può ripartire, si possono creare opportunità di lavoro e di restanza, ma occorre avere il coraggio di osare, una visione di quello che si vuole costruire, senza lasciarsi schiacciare dal presente. Il nostro modello di agricoltura si basa sull’idea che è possibile restare. Per farlo, bisogna partire dal riutilizzo dei terreni abbandonati, sostenere il protagonismo dei piccoli paesi per farli sopravvivere allo spopolamento, generare economia sostenibile». Tiziana Colluto è il presidente dell’Associazione Casa delle Agricolture “Tullia e Gino” di Castiglione d’Otranto. E’ in questa fetta di entroterra della provincia di Lecce che un gruppo di volontari porta avanti dal 2012 un percorso di restanza al Sud attraverso «l’utilizzo di territori marginali per creare agricoltura, lavoro, sviluppo, speranza. Lo dimostra, nel piccolo, la nostra esperienza. Quando siamo partiti non avevano terreni e neanche la possibilità di acquistarli. Allora abbiamo chiesto ai proprietari dei terreni abbandonati la possibilità di potercene prende cura, in comodato d’uso, e da lì è iniziato questo cammino che ci ha portati a mettere a dimora 15 ettari che oggi sono diventati la Casa delle Agricolture “Tullia e Gino”».

Un luogo che, per chi vive da queste parti del Salento, è un presidio di agricoltura naturale, di tutela ambientale, di cittadinanza e partecipazione attiva. «Coltiviamo ortaggi, orticole in via d’estinzione, come i cereali antichi» prosegue Colluto. «Abbiamo dato vita al primo Mulino di Comunità d’Italia, con macine in pietra, diventato centro di trasformazione polivalente dei cereali di qualità, che ha ridato valore alla biodiversità cerealicola e leguminosa. Chiunque può portare il proprio raccolto e usufruire di un servizio di molitura a costi equi. L’obiettivo è di garantire a tutti il diritto a un cibo sano e di qualità. Il Mulino di Comunità ha invogliato tanta gente a tornare a coltivare la terra, anche piccoli appezzamenti abbandonati. E’ anche uno spazio di acquisto popolare, che mette insieme piccoli produttori». Aggirandosi lungo i campi che disegnano il paesaggio di questi luoghi, quindi, è possibile imbattersi nelle storie dei coltivatori e dei grani come il Senatore Cappelli, lo Strazzavisazz, il Saragolla, il Farro dicocco e monococco, l'Orzo Nudo, la Capiniura, il Maiorca, il Gentilrosso.

Anche per questo, per affiancare l’importante opera di relazioni, contatti, sensibilizzazione portata avanti dai volontari, «l’associazione è stata affiancata dalla omonima cooperativa agricola, suo braccio operativo, nata per gestire i terreni e il Mulino di Comunità, che dà lavoro a quattro persone». Ma la sfida non si è fermata qui. Perché da undici anni, Casa delle Agricolture “Tullia e Gino” organizza la “Notte Verde”, in programma quest’anno dal 29 al 31 agosto sempre a Castiglione d’Otranto.

«La “Notte Verde” è nata come alternativa al proliferare nel Salento delle “notti bianche” che lasciavano dietro di sé solo tappeti di rifiuti e nessun messaggio. Finita la festa, i paesi tornavano nella loro invisibilità. La nostra organizzazione di volontariato, invece, si è sempre occupata di tematiche civili ed ambientali ed abbiamo deciso di raccontare qualcosa di diverso per far vivere la “Notte Verde” tutto l’anno, come pratica quotidiana, per costruire relazioni, per raggiungere più persone possibili, utilizzando un linguaggio semplice e diretto che dà modo a chiunque di potersi informazione sui temi dell’ambiente, dell’inclusione sociale, dell’agricoltura naturale».

Spazio, dunque, a dibattiti, momenti di riflessioni, esercizi di autocostruzione, laboratori, spettacoli e giochi gratuiti per bambini e famiglie.
Ecco il link per conoscere il programma dell’edizione della “Notte Verde” di quest’anno.