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Economia & Impresa sociale 

Un’economia al servizio della pace

La IV edizione del Festival Nazionale dell'Economia Civile si terrà a Firenze dal 16 al 18 settembre sotto il titolo "In buona compagnia. Per cercare, ricostruire, fare pace". Un titolo che disegna una nuova idea di vedere la persona e l'impresa

di Sergio Gatti

“La Terra non è solo strumento, fattore di produzione, piattaforma. Agisce e reagisce, cambia e si trasforma, a livello chimico, biochimico, geologico; reagisce all’uomo e alle sue azioni, talvolta si ribella con forza”. Così il punto 8 della Carta di Firenze dell’Economia Civile, sottoscritta da centinaia di cittadini e cittadine e presentata in apertura del Festival Nazionale (foto) ne capoluogo toscano al Presidente della Repubblica Mattarella nel settembre 2020, il primo della pandemia.

Madre di tutte le crisi, quella climatica è stata affrontata in profondità nel percorso di preparazione e lo sarà anche durante e dopo la quarta edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile (Palazzo Vecchio 16-18 settembre 2022 con apertura il giorno 16 presso l’Università di Firenze) che avrà per tema “In buona compagnia. Per cercare, ricostruire, fare pace”.

E questa estate, purtroppo, ha segnato una svolta nella consapevolezza collettiva, non solo in Italia: il cambiamento climatico sembra aver accelerato nel produrre i propri effetti estremi. Che sono di per sé peggiorati nell’intensità delle loro manifestazioni rispetto agli anni recenti e alle stesse previsioni. Gli effetti sono disastrosi. Non serve riassumerli né richiamarli. Serve fare.

Questa prospettiva di urgente concretezza, giustifica il titolo In buona compagnia. Che segnala in primo luogo un approccio culturale multidimensionale: in buona compagnia con la natura (come già si affermava nella Carta di Firenze 2020), con e tra le persone, con e tra le imprese (definibili anche “compagnie”), con e fra i luoghi e gli agenti di educazione (formale e non) e formazione, con e tra le pubbliche amministrazioni (dal Comune all’Unione europea), con e fra i soggetti del Terzo settore.

In secondo luogo, è utile ricordare che uno dei quattro ingredienti fondamentali dell’Economia civile (oltre alla fiducia, al bene comune, alla pubblica felicità) è proprio la mutualità. La convinzione è che le grandi questioni non trovano soluzione senza un approccio basato sulle relazioni (non sempre facili) – con l’ambiente e con le tecnologie di produzione di energia – sulle alleanze, sulla reciproca collaborazione, sull’unione delle forze.

L’approccio elaborato dall’Economia civile contemporanea è autorevolmente confermato, tra gli altri, dal documento lanciato da molti scienziati del clima italiani lo scorso 3 agosto: “Il riscaldamento eccessivo, le fortissime perturbazioni al ciclo dell’acqua e altri fenomeni meteo-climatici vanno ad impattare su territori fragili e creano danni a vari livelli, influenzando anche fortemente e negativamente le attività economiche e la vita sociale. Stime assodate mostrano come nel futuro l’avanzare del cambiamento climatico ridurrà in modo sensibile lo sviluppo economico e causerà danni rilevanti a città, imprese, produzioni agricole, infrastrutture. Per ogni grado di riscaldamento climatico, ad esempio, avremo mediamente un aumento del 30% di frequenza ed intensità degli eventi estremi (siccità, inondazioni, ondate di calore o gelate tardive etc.) ed una rilevante diminuzione del prodotto interno lordo.
In questo contesto, ci appare urgente porre questo problema in cima all’agenda politica (…).”.

Questa connessione – crisi climatica=peggioramento della qualità della vita personale – sta finalmente rapidamente entrando nell’immaginario personale e collettivo. Ma l’approccio dell’Economia civile e del Festival di Firenze non è certo caratterizzato dal pessimismo. Tutt’altro. Ecco allora i quattro fattori che innerveranno i lavori della quarta edizione.

  • Il primo è un modo nuovo di vedere la persona, attenta e fiduciosa nella potenzialità creative delle relazioni, capace di cooperare, di realizzare “quell’operazione con i rendimenti (umani, sociali, economici) più alti di tutte perché quando la cooperazione funziona uno con uno fa sempre più di due”, come si legge nell’editoriale che offre la cornice di riferimento del Festival 2022.
  • Secondo, un modo nuovo di vedere l’impresa. Lo descrive così Leonardo Becchetti, direttore scientifico del Festival: un modo proprio di quella nuova generazione di imprenditori “più ambiziosi” che vogliono unire al profitto un impatto sociale ed ambientale positivo e significativo.
  • Terzo fattore, metriche nuove e indicatori nuovi per cogliere la direzione di marcia delle società, ispirati al principio della generatività. “I milioni di dati messi a disposizione dalle indagini sulle determinanti della soddisfazione di vita in tutti i paesi del mondo ci suggeriscono che abbiamo dentro di noi un dispositivo che ci segnala quanto il modo in cui stiamo conducendo la nostra vita impatta positivamente sulle vite altrui ed in proporzione di questo ci fa sentire felici. Usare indicatori che segnalino in che modo le società possono aumentare le possibilità di condurre vite generative (dalla sfida dei giovani di trovare un lavoro soddisfacente e ricco di senso fino alla longevità attiva) diventa dunque fondamentale”.
  • Quarto, un metodo di soluzione dei problemi a quattro mani e non a due. “La visione tradizionale che parla solo di mercati ed istituzioni nazionali non basta a risolvere problemi come quelli che stiamo vivendo. Abbiamo bisogno della terza mano della cittadinanza attiva e della quarta mano della responsabilità delle imprese”.

La ricchezza del programma del Festival 2022 è facilmente riscontrabile sul sito. Molteplicità di voci, di linguaggi, di concretezza: esperienze individuali e istituzionali, elaborazioni teoriche, governo dei territori e delle imprese, ricerche, testimonianze di pratiche generative nell’interpretare il come vivere, lavorare, studiare e crescere sotto tanti profili “in buona compagnia”. Accanto a ricercatori (con la prima edizione del Premio dedicato al presidente David Sassoli in collaborazione con la famiglia del presidente del parlamento europeo) e accademici, dialogheranno artisti e governanti, imprenditori senior e junior e volontari, studenti e banchieri di comunità e di popolo, operatori dell’informazione e protagonisti dell’innovazione.

Verrà presentato il quarto Rapporto sul Ben-vivere nelle Province e nei Comuni, con indicatori innovativi e sguardi scientifici sperimentali in fase di applicazione e di ulteriore sviluppo. Si discuterà anche dell’evoluzione coerente delle identità verso le diventità. Agli otto verbi della Carta di Firenze, si proporrà infatti di aggiungere almeno tre diventità ovvero “azioni capaci di generare cooperazione e percorsi di pace”.

E per quanto non programmato, il Festival 2022 porterà il proprio contributo di riflessione per andare a votare il Parlamento della XIX legislatura della Repubblica, giusto a sette giorni dalle prime elezioni politiche che vedranno ridotti a seicento il totale di deputati e senatori e votare anche per il Senato i giovani sotto i 25 anni.

More info: www.festivalnazionaleeconomiacivile.it


*direttore generale di Federcasse


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