Cooperazione & Relazioni internazionali

Dare un futuro all’adozione, il tempo è scaduto

Dopo la pubblicazione dei dati relativi alle adozioni concluse nel primo semestre del 2022, si susseguono le reazioni. Qui la riflessione della rete EANET for Adoption, che raccoglie 10 storici enti autorizzati che insieme hanno concluso oltre 13mila adozioni, dispongono di 41 sedi in tutta Italia e operano in 37 paesi, ed impiegano oltre 80 dipendenti e collaboratori

di Angelo Vernillo

Un anno fa, in piena pandemia, abbiamo lanciato il progetto “FENICE” per richiamare la Commissione per le Adozioni Internazionali e il mondo politico a prendersi realmente a cuore il destino di molti bambini senza famiglia nel mondo e perché si potesse dare una risposta reale alle quasi 3mila famiglie in attesa. In un anno poco o nulla è successo. Anzi la situazione è in costante peggioramento ed i dati delle adozioni dei primi sei mesi del 2022 pubblicati dalla Commissione Adozione fotografano un sistema in costante decrescita (273 adozioni concluse) e senza alcuna reale concreta possibilità di ripresa senza radicali cambiamenti.

La pandemia ha cambiato l’adozione internazionale in maniera sostanziale ed imprevedibile. In questo periodo gli enti autorizzati si sono fatti carico di fornire tutto il servizio di supporto, accompagnamento e vicinanza con le coppie pur senza poter lavorare in condizioni di normalità. Non hanno messo tutto il personale in cassa integrazione. Hanno garantito tutte le adozioni possibili affinché nessun bambino rimanesse in istituto un minuto in più del necessario. Hanno tenuto aperte le sedi, lavorato a distanza, garantito il pagamento di stipendi e di sedi e di tasse nei paesi stranieri dove gli accordi siglati dall'Italia li obbligavano a farlo (Federazione Russa su tutti). Tutto questo senza aumentare finora di un centesimo i costi alle coppie. Tutto questo senza nessuna presa in carico dei costi da parte dello Stato: non tutti gli enti autorizzati hanno potuto ricevere il “ristoro” previsto che si basava sulla manifestazione di un disavanzo che molto spesso non si è potuto dimostrare perché gli enti hanno ritardato pagamenti, rinviato, chiesto dilazioni dei fornitori, etc. (a titolo di riferimento: a fronte di un contributo di ristoro massimo concedibile di 100mila euro, il costo medio di mantenimento al minimo della sola sede Russia ad esempio è di 30mila euro annuo senza contare tutti i servizi necessari resi in altri paesi per il post adozione anche in piena pandemia).

Il sistema è oramai al collasso e se non si interviene subito con fermezza e decisa volontà non ci sarà più alcun futuro di trovare una famiglia per i bambini e le bambine abbandonate nel mondo. Il sistema si basa infatti su un modello giuridico complesso che è oramai obsoleto e superato dai tempi e dalla realtà di fatto: è necessaria una chiara presa di coscienza della politica per modificare la legge sull’adozione internazionale.

EANET ha lanciato alcune proposte concrete con il progetto “FENICE”, tra le quali:

  • Riconoscimento del ruolo pubblico degli enti autorizzati;
  • Istituzione di un “fondo di emergenza e stabilizzazione” per garantire la possibilità per le coppie in attesa di poter proseguire la propria adozione anche in caso di stop o cambio di paese e/o ente per necessità sopravvenute, senza aggravio di costi ulteriori;
  • Stop ai decreti vincolati dei Tribunali per i Minorenni;
  • Modifica della composizione della Commissione per le Adozioni Internazionali con la possibilità di avere personale adeguatamente formato non solo proveniente dalla magistratura e con l’uscita delle associazioni familiari dalla stessa;
  • Costante collegamento con il Ministero degli Esteri ed inserimento del tema dell’adozione e della cooperazione a favore dei minori nell’agenda ministeriale italiana;
  • Formazione pre-idoneità svolta dagli enti autorizzati alle coppie senza costi per le coppie aspiranti;
  • Convenzione pubblico-privato tra servizi ed enti autorizzati per gli studi di coppia, l’accompagnamento ed il post adozione.

Il tema dell’adozione deve smettere di essere un tema solamente elettorale ma deve diventare un tema dell’azione politica: avendo sempre in mente e al centro i bisogni ed i diritti dei bambini. Il tempo a disposizione è scaduto.

*Angelo Vernillo è portavoe di EANET


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