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Alluvione, Pubbliche assistenze ancora in campo

I volontari Anpas, giunti da tutta la regione, sono impegnati con una colonna mobile a portare assistenza ai cittadini e a liberare strade, case e aziende dal fango e dai detriti

di Giampaolo Cerri

L’alluvione delle Marche è finita, nella sua fase devastante e drammatica, ma non termina la mobilitazione dei volontari delle Pubbliche assistenze. L’Anpas è presente con una colonna mobile, con volontari arrivati da tutta la Regione, «per superare l'emergenza e dare supporto alle comunità colpite dall'alluvione», recita una nota.

«La priorità è stata data ai soccorsi, alla ricerca dei dispersi e l’assistenza agli sfollati», raccontano i volontari della croce colorata. Significa che gli uomini dell’Anpas sono impegnati in evacuazioni di case, pulizia di strade e garage, interventi di emergenza 118, monitoraggio dei corsi d'acqua, supporto alle sale operative locali, «soprattutto in Valle del Mesa».

«Oltre alle pubbliche assistenze Anpas locali», fanno sapere dalla presidenza nazionale, «direttamente coinvolte nell'emergenza, in coordinamento con tutte le altre forze in campo, il contingente della colonna mobile nazionale dei volontari e delle volontarie Anpas provenienti da tutta Italia sta operando in varie zone di Senigallia con idrovore, bobcat e moduli antincendio per la pulizia delle strade. Attivato anche il servizio di consulenza psicologica».
Non solo, la Pubblica Assistenza di Corinaldo ha aperto la sede sociale per dare assistenza e ristoro alle persone sfollate in Valle del Mesa.
«Oltre al soccorso, dobbiamo puntare sulla diffusione della consapevolezza dei rischi del nostro territorio come facciamo con il Dipartimento di Protezione civile con la campagna “Io non rischio”» ha dichiarato Alessandro Benini, responsabile Protezione Civile Anpas a Senigallia.

Nella foto in apertura, volontari della colonna mobile ripuliscono una cantina nell'Anconetano.


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