Politica & Istituzioni

Bambini ucraini, mensa gratuita nel comune leghista

A Giussano, in Brianza, Sara Citterio, assessora del Carroccio di una giunta a trazione Lega, offre la gratuità del servizio ai bambini in fuga dal conflitto. Nel 2018, a proposito di mense scolastiche, la sindaca lumbard di Lodi si era trovata al centro di dure polemiche per aver modificato il regolamento comunale, di fatto mettendo in difficoltà le famiglie straniere

di Giampaolo Cerri

Il comune di Giussano, provincia di Monza e Brianza, governato da una giunta leghista guidata dal super-salviniano Marco Citterio, esenterà dal pagamento del servizio mensa i bambini ucraini, profughi di guerra, che frequentano le scuole dell'obbligo del suo territorio. Ne dà notizia stamane Il Cittadino, storica testata brianzola, raccontando che la decisione è dell'assessore all'Istruzione, un’altra Citterio, che di nome di battesimo fa Sara ed è, pure lei, della Lega (nella foto dal suo profilo Facebook).

Non si dice il numero complessivo dei bambini, ma la Citterio parla di «un'iniziativa concreta che va nella direzione di garantire l'integrazione scolastica degli studenti fuggiti dalla guerra con le loro famiglie e che si sono stabiliti nella nostra città».

Una decisione che colpisce, visto che la Lega è il partito considerato più filorusso del Paese, e sui social sovente i militanti salviniani (ma anche alcuni parlamentari) sono molto critici col presidente Zelenski e con la causa ucraina in genere.

Una vicenda con cui la Lega ne “ripara” idealmente un'altra, quella che vide protagonista, nel 2018, in quel di Lodi, dove la neosindaca lumbard Sara Casanova, cambiò il regolamento di accesso al servizio, richiedendo documentazioni di fatto impossibili da produrre per le famiglie straniere, costrette alle tariffe più alte.

Una decisione che aveva fatto il giro d’Italia, perché considerata da alcuni come il tentativo surrettizio di penalizzare quei nuclei.

Giussano, Brianza profonda, 25mila abitanti, immersa nel distretto del legno da tempo un po' in crisi, anche se qualche marchio prestigioso resiste, come la Giovanni Molteni Spa con le famose cucine Dada, ha d'altra parte una tradizione solidaristica molto attiva.

Qui l'Associazione nazionale Alpini – Ana ha una "casa" che è storico motore di volontariato, sempre mobilitata in ogni emergenza di Protezione civile, assai attiva nella costruzione di pozzi in Africa e sempre presente, con le sue penne nere, nei supermercati della zona, quando il Banco Alimentare lancia la Giornata della Colletta, per raccogliere provviste alimentari per gli indigenti.

Qui ha sede una importante pubblica assistenza, la Croce Bianca, da sempre impegnata nel trasporto sanitario e nelle emergenze. E a Giussano, è molto presente l'Associazione italiana donatari di organi – Aido, tant'è vero che il padre del piccolo Nicholas Green, il bambino ucciso in una rapina in Calabria nel 1994. e i cui organi salvarono la vita a molte persone, giunse in città, nel 2000 per inaugurare una piazza dedicata al figlio, proprio su richiesta dei volontari.

Per gli ucraini poi, a Giussano registrò molte adesioni, negli anni '90, il progetto di Legambiente a favore di bambini di Chernobyl, con tante famiglie che sono rimaste legate per decenni ai loro piccoli ospiti estivi. Un volontariato che affonda le radici nella tradizione cattolica locale, che ha storicamente dato molti sacerdoti alla Chiesa ambrosiana. Una Brianza tutt’altro che velenosa, per rovesciare la famosa strofa di Lucio Battisti.

Politicamente, per quanto, dagli anni '90, quelli del primo boom leghista, nell'immaginario italiano sia stata sempre pensata come feudo lumbard, Giussano non è stata mai troppo attratta dal partito che aveva nel simbolo l'eroe locale Alberto: per sfondare definitivamente da queste parti, il Carroccio ha dovuto attendere le amministrative del 2019, ottenendo il 40% dei consensi e dando il 65 alla coalizione di centrodestra che lo governa da allora.


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