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Abio, «Stiamo tornando nelle pediatrie a piccoli passi»

Mentre si avvicina la Giornata nazionale “PerAmore PerAbio” di sabato 24 settembre, i volontari delle associazioni locali stanno riprendendo le attività. Ne abbiamo parlato con il presidente di Fondazione Abio, Giuseppe Genduso. «Al momento il ritorno nei reparti è al 30%, ma in crescita. La situazione tuttavia è a macchia di leopardo…»

di Antonietta Nembri

La giornata nazionale promossa da Fondazione Abio “PerAmore PerAbio” è un modo per «tornare a presidiare il territorio», come sottolineano dalla fondazione ricordando che in questa diciottesima edizione i volontari, sabato 24 settembre, saranno presenti nelle piazze italiane per raccontare quarant’anni di presenza nelle pediatrie italiane con una novità. Dopo lo stop dovuto ai due anni di pandemia da Covid, da alcuni mesi Abio sta pian piano tornando nei reparti.

Solo pochi mesi fa il presidente di Fondazione Abio, Giuseppe Genduso auspicando un ritorno delle attività nelle pediatrie parlava di un «nuovo stile del volontariato. Dopo la pandemia non si tornerà al passato, occorre andare avanti. Dobbiamo risintonizzarci, dare forma alla ripartenza formando i volontari» (vedi news ). Ora le porte di molti reparti non sono più chiuse: «Per fortuna la situazione sta dando segni di vitalità» osserva Genduso. «Stanno riprendendo i servizi in presenza anche se all’ultima rilevazione che abbiamo fatto prima dell’estate solo un 30% di realtà locali sono tornate a operare in presenza. La nostra prima preoccupazione è stata quella di fornire tutte le associazioni di linee guida e di dar vita a protocolli con le autorità sanitarie». La spinta e il desiderio di tornare con i volontari nelle pediatrie sta accompagnando tutto il movimento Abio da diversi mesi ed è in fondo l’obiettivo che si sono posti in fondazione fin dalla scorsa edizione della giornata nazionale quando dopo lo stop dovuto al Covid la manifestazione è riuscita a tornare in presenza in alcune piazze.


Qui e in apertura i volontari e i banchetti di Abio nelle passate edizione della Giornata nazionale

«Ma la situazione non è omogenea in tutta Italia», denuncia Genduso (nella foto). «Ci stiamo scontrando con un atteggiamento variabile da parte delle direzioni sanitarie. Ci capita che una pediatria ci chiami e chieda il ritorno dei nostri volontari e a pochi km di distanza invece il ritorno è impossibile. Per noi questo è un bel test».

Un test? «Sì perché va a fondo di una domanda: qual è il ruolo del volontario in ospedale?» si chiede il presidente che allo stesso tempo sottolinea l’importanza di approntare delle nuove linee guida per i volontari. Ma resta un problema «la situazione al momento non può che essere definita “a macchia di leopardo”, non solo per il fatto che in alcuni ospedali si è ancora chiusi a qualsiasi contributo dei volontari, ma anche perché dove hanno aperto tra una realtà e l’altra ci sono tante variabili: c’è chi fa entrare anche nelle stanze e chi no, chi chiama la sede locale perché ha bisogno dei volontari a cui chiede di far anche di più rispetto al loro ruolo naturale» continua Genduso. Che osserva ancora: «In molte realtà poi è come se la situazione si fosse cristallizzata ai mesi della pandemia».

Abio che da sempre ha a cuore il benessere dei bambini ricoverati e delle loro famiglie in questa situazione diventa «una sonda sensibile di quanto sta accadendo. I nostri volontari sono in prima linea nel registrare il clima e i cambiamenti in corso. I primi dati che ci riportano i volontari che hanno ripreso le attività è da una parte una grande accoglienza e dall’altra le difficoltà e la stanchezza che vive il personale nei reparti», continua il presidente per il quale la lettura dei feedback che arrivano dalle sedi locali è un ulteriore stimolo a spingere sulla formazione. «Siamo ripartiti con i corsi che sono calibrati sulla nuova situazione».

Avere dei volontari formati è sempre stato un punto imprescindibile per Abio, ora con la ripresa delle attività la Giornata nazionale del 24 settembre vuol essere un’ulteriore occasione per incontrare nuove persone interessante a divenire volontarie e un punto di partenza per la formazione che tiene conto delle esigenze dei reparti in accordo con le autorità sanitarie. «Noi siamo fiduciosi ed è con questa fiducia che nel tornare nelle piazze vogliamo incontrare nuovi potenziali volontari mentre in contemporanea continuiamo le nostra attività a distanza e in presenza» conclude Genduso invitando tutti ai banchetti della diciottesima edizione della Giornata nazionale.

Per scoprire le piazze in cui incontrare i volontari Abio e tutti i modi per aderire alla diciottesima Giornata nazionale Abio che proseguirà online fino al 30 settembre qui.

Foto da ufficio stampa


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