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Il cibo che unisce, include, salva

Domenica 25 settembre alle ore 10, all'interno della manifestazione Terra Madre Salone del Gusto, si terrà una conferenza in cui alcune realtà che nella filiera alimentare per l'inclusione e il riscatto delle persone con fragilità in contesto urbano

di Veronica Rossi

Non solo gusto, al Salone del Gusto.

Domenica 25 settembre alle ore 10, nel contesto della 22esima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, manifestazione internazionale che ogni due anni riunisce al parco Dora, a Torino, produttori e artigiani del settore agroalimentare provenienti da tutto il mondo, si terrà la conferenza gratuita “Il cibo che unisce, include, salva”, moderata dal caporedattore di VITA, Giampaolo Cerri.

Spesso, quando si parla di cibo, si pensa a contesti rurali e alla campagna, non alle zone urbanizzate. Eppure, nelle città italiane, ci sono tante esperienze promosse da volontari e attivisti, che utilizzano la filiera alimentare come efficace strumento di inclusione e di riscatto sociale e fanno la differenza per molte persone, dai giovani agli anziani, passando per i migranti e i disabili. Durante la conferenza, alcune iniziative racconteranno dei loro valori, delle loro attività e delle loro prospettive future.

Tra i relatori, Nicola Vitale, del progetto Cibo per Tutti Carmine di Brescia, nato dal bisogno di diverse famiglie che si sono trovate, all’improvviso, senza possibilità di sostentamento a causa dell’emergenza legata al Covid-19, che oggi conta circa 150 volontari. Dalle prime attività legate alla consegna di alcuni pasti a domicilio, infatti, si è passati a una distribuzione settimanale di cibo su scala molto più ampia, grazie all’aggregazione di cittadini, associazioni e realtà del territorio, unite intorno a un fine comune: garantire a tutti la possibilità di nutrirsi.

A prendere il microfono sarà poi Luisa Peris, della condotta Slow Food di Prato, una delle socie di “Biodiversamente piana”, comunità del cibo promossa dai Comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, Carmignano, fra le province di Firenze e Prato appunto, insieme a 15 aziende agricole e a diverse realtà associative del territorio, con l’obiettivo di valorizzare le filiere locali e di coinvolgere la cittadinanza nella tutela del territorio e della biodiversità.

Il successivo relatore, Raffaele Avagliano, è il coordinatore della Cooperativa sociale Namastè, che ha ideato e messo in campo, in collaborazione con Ridò, il progetto “Dispensa restore”, un’iniziativa di inclusione sociale e lavorativa realizzata attraverso la lotta allo spreco alimentare, nel quartiere Redona di Bergamo. Volontari e operatori raccolgono eccedenze alimentari, che vengono poi ridistribuite in uno spazio attrezzato, in cui i cittadini possono entrare liberamente e prendere ciò di cui hanno bisogno. Lo store funge anche da isola formativa e da posto di lavoro per persone disabili o con altri tipi di fragilità, impiegate come commessi per l’assistenza dei clienti.

Anche l’ultimo dei relatori, Alberto Marchetti, rappresentante del progetto Zabà nella Torre dell’Eremo di Pecetto (To), tratterà di inclusione. Questa iniziativa, infatti, sostiene la storico Arsenale della Pace del Sermig, che aiuta ragazzi svantaggiati o disabili a inserirsi nel mondo del lavoro e a superare insieme le difficoltà derivanti dalla loro situazione.

Secondo la storia e il metodo di Slow Food e di Carlin Petrini, il suo fondatore, gli inventori del Salone, cibo e visione del mondo continuano ad andare assieme.

Le foto sono sono di Alessandro Vargiù per Slow Food.


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