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Famiglia & Minori

Costruiamo…

di Jennifer Zicca

La costruzione di qualsiasi edificio parte dalle fondamenta; in base alla funzione che andrà ad avere, queste basi avranno forme e dimensioni diverse, perché quando saranno completate avranno una forma e una consistenza diversa: una casa, un museo, una scuola, un ufficio, un negozio, un centro commerciale, un grattacielo…

Riflettiamo sulla costruzione di un edificio a fine abitativo: una casa.

S’inizia realizzando degli scavi noi nasciamo, la terra viva che viene appianata dagli escavatori, i nostri genitori.

Si possono incontrare delle difficoltà mentre s’intacca quel terreno insidioso: lastre di roccia, terreni friabili, pozzi d’acqua sotterranei… Con queste difficoltà aggiunte si farà qualche sforzo in più ma alla fine del primo step ci sarà una buca,  ci siamo noi neonati.

Successivamente si innalzano i pilastri che sorreggeranno i muri portanti della nostra casa  i principi e gli affetti che ci circondano da quando siamo infanti alla prima adolescenza: genitori, amichetti, maestre, i primi rapporti con gli sport, insomma il primo ambiente sociale.

In seguito si passa all’edificazione dei muri veri e propri,  il nostro carattere che prende forma nell’adolescenza con l’influenza predominante degli altri sulle nostre idee, sui nostri pensieri, sui nostri sentimenti: è il passaggio in cui diamo la vera forma alla nostra casa.

In questa fase ogni mancanza, sbaglio o ritardo implica un cambiamento nel procedere dei lavori: se un fornitore consegna dei mattoni sbagliati dovremo aspettare che questi arrivino o li dovremo sostituire, se un fornitore sbaglia ripetutamente, se i nostri genitori sbagliano per droga, alcool, con violenze, abbandono, con malattie mentali, noi tendiamo ad affidarci ad altri fornitori che reputiamo più forniti e più qualificati nonni, parenti, amici, ma se anche questi ci deludono iniziamo a pensare che i mattoni come servono a noi non esistono, non esistono affetti che ci possono aiutare, solo noi da soli sapremmo costruirceli da soli, e ci chiudiamo in noi stessi.

A questo punto non essendo noi dei muratori dobbiamo capire o far capire che ci serve aiuto: il servizio sociale è nato per ascoltare o scoprire queste richieste di aiuto.

Nel caso noi ci ritroviamo a essere sull’orlo di essere sfiduciati verso tutti i fornitori, caso in cui ci sentiamo abbandonati a noi stessi – bambini o adolescenti – con il peso sulle spalle di esperienze di sfiducia verso tutti i nostri affetti, ci potremmo trovare a essere collocati in una cooperativa edile dove ci offrono delle lezioni per imparare a modellare questi mattoni, troveremo educatori che proveranno a insegnarci a modellarci.

Prima osserveremo i gesti degli altri, a volte con sospetto. A volte con curiosità, a volte impauriti di quella nuova esperienza d’apprendimento; ma sappiamo già che dovremo imparare a imitarli perché dobbiamo arrivare alla consegna dei lavori, la maggiore età, la casa dovrà essere pronta per essere abitata. Per cui iniziamo a provare noi stessi a lavorare quelle materie prime con i consigli e la presenza continua dei nostri insegnanti:  scegliere una scuola, iniziare a modellare il nostro carattere, imparare a rispettare le regole dateci…

Quando avremo preso confidenza con le materie prime, inizieremo a modellare i nostri mattoni: affrontiamo la scuola e le lezioni, iniziamo a selezionare i nostri amici, iniziamo ad avere più libertà…

Ora che i mattoni sono modellati dobbiamo metterli ad asciugare, devono solidificarsi: i primi lavori, consolidiamo le nostre amicizie, iniziamo ad autoregolarci…

La maggiore età si avvicina, prendiamo coraggio, prendiamo i nostri mattoni ed il cemento e iniziamo a costruire i muri: all’inizio sarò difficile ma impareremo che più proviamo da soli e meno sarà faticoso e avremo meno sforzo.

Oggi compio 18 anni, anche se so che ho una casa solida sopra la testa – d’altronde l’ho costruita io – ho paura, ora che devo consegnare il lavoro devo ancora pitturarla, installare le porte e le finestre…devo diventare adulto.

So di poter far affidamento alla cooperativa e alle persone che vi lavorano che mi vogliono bene, in fondo so che se avrò bisogno saranno lì ad aiutarmi, che mi faranno sconti e ascolteranno le mie necessità.

Oggi ho un’impresa di costruzioni, e possiedo una casa stupenda.

Oggi compio 30 anni, ho il mio lavoro, aspetto con la persona che amo il nostro primo figlio, e so che al contrario dei miei fornitori non mi farò mai mancare la fiducia dalle creature che metterò al mondo.


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