Media, Arte, Cultura

Il caso Rufus, le petizioni e la musica

di Lorenzo Maria Alvaro

 

Fra poche ore, stasera, inizierà il Festival di Sanremo. Un’edizione che si prospetta, contrariamente al solito, molto interessante. Il motivo è semplice: per la prima volta da molti anni a tornare al centro della kermesse, è la musica, quella fatta bene.

A portarla in scena infatti, tra gli altri, spiccano nomi di tutto rispetto, da Frankie Hi Nrg ai Bloody Betroots passando per Antonella Ruggiero, Rocco Hunt e Riccardo Sinigallia. In particolare però ci sarà un gruppo, non molto conosciuto, che io amo alla follia e che invito a sostenere: i Perturbazione.

Purtroppo però la buona musica, che ci sia o non ci sia è indifferente, al Festival è considerata l’ultimo dei problemi.

Proprio oggi mi è arrivata via mail una petizione pubblicata su citizengo.org . Il titolo è inequivocabile: “Sospendete l’ospitata del cantante blasfemo Rufus a Sanremo!”. Il testo che segue a firma del signor Emilio Leone, che promuove l’iniziativa (ha già raccolto 56.290 adesioni) spiega come sia inaccettabile che sul palco dell’Ariston, pagato dai contibuenti, si esibisca Rufus Wainwright, che «si è più volte distinto per spettacoli e performance violentemente irrispettosi della sensibilità religiosa dei credenti. Inoltre, è un famoso attivista per i cosiddetti “diritti delle persone LGBT”».

Lungi da me il voler entrare nel merito della discussione sui diritti ai gay piuttosto che alla sensibilità dei cattolici. Quello che trovo francamente incredibile è che si lanci una campagna partendo da assunti totalmente privi di fondamento.

In primo luogo perchè non è vero che Wainwright si sia distinto «per spettacoli e performance violentemente irrispettosi della sensibilità religiosa dei credenti». È vero che ha fatto uno spettacolo considerabile irrispettoso. Ma se si è distinto è per l’essere un buon musicista. In secundis la prova provata della sua blasfemia starebbe nel testo della sua canzone “Gay Messiah”. È certamente un testo forte (in fondo trovate la traduzione), può risultare in alcuni punti particolarmente pesante. Ma quel testo non è in nessun modo offensivo o blasfemo. E, in conclusione, c’è un altro punto incontrovertibile: anche fosse blasfemo e offensivo, essendo artista, farà arte, magari blasfema e offensiva, ma pur sempre arte. Ed è sbagliato oltre che inutile pensare di censurare o zittire un artista, per quanto possa risultare sgradevole. A maggior ragione se è un bravo artista. E non solo perchè così facendo gli si fa pubblicità gratuita. La verità è che se a Sanremo, da un certo momento storico in poi, abbiamo visto scempi di ogni tipo (da Toto Cotugno a Gigi D’Alessio fino ad Eminem che dovette censurare le parolacce dei suoi testi) non è solo per una cattiva direzione artistica ma anche perchè se l’artista deve esprimersi senza offendere o scontentare nessuno non può che proporre una vaccata. Le vaccate infatti non offendono nessuno. Sono solo vaccate. Inutili e inoffensive. Proprio tutto quello che l’arte non dovrebbe essere.

Per questo ho risposto alla mail che mi invitava ad aderire alla petizione che avrei preferito una petizione in cui si proponesse agli onori del palco di Sanremo un artista cattolico valido, che cantasse quel mondo e quel modo di vedere le cose.

 

Messia Gay

Lui allora rinascerà dal porno degli anni 70 indossando calzini a tubo con stile e un sorriso davvero innocente

meglio pregare per i vostri peccati meglio pregare per i vostri peccati perchè il Messia Gay sta per venire

Lui cadrà da una stella Studio 54 e apparirà sulla sabbia della costa dell’Isola di Fuoco

meglio pregare per i vostri peccati meglio pregare per i vostri peccati perchè il Messia Gay sta per venire

No non sarò io essendo io Rufus il Battista No io non sarò colui che viene battezzato nello sperma

Cosa succederà invece qualcuno chiederà la mia testa e allora io mi inginocchierò e glielo darò guardando in basso

meglio pregare per i vostri peccati meglio pregare per i vostri peccati perchè il Messia Gay sta per venire


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