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Eat&Meet, quando l’integrazione passa attraverso il buon cibo

di Paolo Iabichino

Per conoscersi, a volte, basta poco come quando ci si riunisce intorno a un tavolo condividendo del buon cibo. Un modo semplice per educarsi alla convivenza, al dialogo, all’ascolto, alla conoscenza dell’altro, al rispetto senza pregiudizio in un luogo, la cucina, da sempre considerato simbolo di casa e accoglienza.

Nasce così il progetto Eat&Meet l’idea di social eating sviluppata dalla cooperativa sociale Meet Project di Catanzaro che opera sul territorio dal 2016 anno in cui è venuta a crearsi dopo aver ricevuto il premio Coop Startup Calabria.
Dialogo interculturale, integrazione dei cittadini stranieri, contaminazione delle idee, scambio delle competenze e delle abilità tra le persone favorendo l’inclusione e l’accesso ai servizi del territorio sono i punti principali sui quali la cooperativa lavora attraverso progetti sociali che coinvolgono sempre più spesso immigrati, richiedenti asilo e persone che, pur vivendo in Italia da tempo, l’integrazione vera e propria ancora faticano a viverla in un paese sempre più ostaggio dell’odio e della diffidenza.

Eat&Meet porta con sé il valore di un’idea che vuole rendere più facile il confronto e la socializzazione e per farlo bastano davvero pochi ingredienti: una pagina Facebook nella quale poter conoscere i cuochi e consultare i menù, la possibilità di prenotare e ospitare una cena a casa propria, la voglia di scoprire piatti, storie e tradizioni di culture e popoli che incontriamo di sfuggita ogni giorno nelle nostre città ma di cui sappiamo poco o, forse, nulla.

Una cena per allontanare il senso di paura che sempre di più non ci aiuta a vedere le cose con una giusta prospettiva e l’occasione per provare un’esperienza culinaria particolare ma, ancor prima, umana.

Spesa, ingredienti e organizzazione non sono un problema e chi decide di aderire a Eat&Meet deve preoccuparsi solo degli ospiti con i quali condividere questo momento che rappresenta un viaggio alla scoperta di sapori, piatti, abitudini e gusti che indicano la strada per rendere possibile una forma di integrazione vera, reale e concreta di cui oggi si ha bisogno.

Un progetto che merita di essere conosciuto e sostenuto, un’esperienza da provare.

Storia raccolta da Rossana Cavallari


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