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Cooperazione & Relazioni internazionali

Chi “corre” per la cooperazione?

di Marco De Ponte

Il Forum della Cooperazione appena concluso a Milano è stata una gara a squadre: come una staffetta, ogni atleta ha portato il testimone, il suo messaggio. Tra i meriti del Forum c’è forse proprio quello di aver messo in moto un meccanismo dove ognuno può fare la sua parte per il rilancio del sistema cooperazione.

Ma si sa, per vincere la gara, occorre compiere l’intero percorso senza perdere il testimone, in perfetta sintonia e affiatamento. Il Forum può essere considerato un punto di ri-partenza e il testimone è di nuovo in pista. E mi domando se nella fibrillazione delle forze politiche non ci sia qualcuno che desidera e può portare in prima persona il testimone fino al centro del dibattito politico ‑ forse anche sbilanciandosi in modo strumentale ‑ per continuare a far parlare davvero della cooperazione come una questione di cui la politica nazionale si deve occupare.

Forse la cooperazione aspetta un nuovo staffettista. Qualcuno dal “nostro mondo” di ONG, associazioni, cooperative che si candidi per far parlare di queste cose invece che di sé? Forse potrebbe esserci qualcuno che – con le primarie pienamente avviate- senta su di sé la responsabilità di rappresentare direttamente quelli che sono i punti sui quali battere, ora che il ferro è caldo: riallineamento degli stanziamenti dedicati alla cooperazione allo sviluppo; accelerazione sulla modifica della Legge 49; stabilizzazione del 5xmille; introduzione di una tassa sulle transazioni finanziare per reperire risorse addizionali da destinare alla lotta alla povertà.

La campagna delle primarie è partita, ancor prima che fossero chiarite le regole ufficiali. E la decisione di Vendola ha “allargato” le primarie dalla leadership del PD alla guida della coalizione.

Per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo, “i traguardi per i quali lavorare sono immediati”, come hanno scritto le ONG in un comunicato post- Forum ieri l’altro. Le elezioni sono sicuramente un banco di prova per le forze politiche che dovranno dimostrare quale è il peso da dare alla cooperazione. Chi –  “tra coloro che operano sul campo” per citare le parole del Presidente Napolitano – si sente di afferrare il testimone della cooperazione e per esempio correre per le primarie?

Avremo ancora qualche peone della politica a rappresentarci oppure qualcuno ritiene di doversi mettere al centro con la “nostra” agenda, puntando i piedi, perché si sente di avere un mandato? Avanti chi desidera parlar chiaro!


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