Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Se son rose fioriranno…

di Marco De Ponte

A pochi giorni dalla diffusione dei dati preliminari dell’OCSE DAC, che hanno confermato il disastroso stato dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo italiano (rapporto APS/PIL dell’Italia per il 2012 al 0,13%) di cui avevo già parlato nel mio precedente post, il Documento di Economia e Finanza 2013 (è di ierila delibera del Consiglio dei Ministri) presenta – in un box ad hoc – le previsioni per il futuro delle risorse dedicate alla lotta alla povertà nel mondo e all’aiuto pubblico.

Il piano presentato dal Consiglio dei Ministri prevede un lento, ma graduale aumento delle performance quantitative del nostro paese: ecco infatti le percentuali che si leggono nel testo; per il 2013, come già comunicato dal Ministro Riccardi lo scorso 3 aprile, si prevede di raggiungere un rapporto APS/PIL tra lo 0,15-0,16%, per il 2014 tra il 0.18% e il 20% – ovvero ai livelli del 2011; per il 2015 invece la percentuale si dovrebbe aggirare tra lo 0,21 e lo  0,24%, mancando di quasi  5 punti percentuali gli obiettivi europei concordati nel 2005 (0,7%); 2016 80,23-0,27%; per concludere nel 2017 con un APS/PIL tra il 0,28% e il 0,31%. Guardando allo stato dell’arte sembrano previsioni fantascientifiche…se invece son rose fioriranno.

Nonostante il  riconoscimento dello sforzo  fatto dal Governo Monti sulla cooperazione internazionale dell’Italia, occorre ammettere ancora una volta, lo scarso risultato che infatti fa scivolare l’Italia in coda alla classifica dei Paesi donatori, frenando di fatto gli obiettivi comuni dei paesi UE. Il nostro Paese si aggiudica così un ultimo posto in classifica del 2012, insieme alla Grecia, posizione che risulta ancora più eclatante se si pensa che alcuni Paesi emergenti (e non donatori OCSE/DAC) – come ad esempio la Turchia (con un APS/PIL per il 2012 dello 0,33%) o gli Emirati Arabi Uniti (con lo 0,27%) – realizzano performance migliori delle nostre.

In ultimo: apprezzamento per il riferimento alla riforma legislativa delle legge che in Italia  disciplina la cooperazione Internazionale, ovvero la legge 49/87. Che era arrivata quasi al traguardo alla fine della scorsa legislatura e di cui auspichiamo una rapida approvazione da parte del Parlamento.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA