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Attivismo civico & Terzo settore

onda alternata

di Marco Sessa

Quella passata è stata, da un punto di vista mediatico, una settimana che ha dimostrato ‘la vera’ umanità.  Ci sono grandi uomini che alla fine mostrano le proprie fragilità e dall’altro semplici persone che mostrano la loro grandezza: Benedetto XVI, Yoani Sanchez, Oscar Pistorius e Giovanni Soldini.

Molto si è scritto sulle dimissioni del Papa e personalmente sono troppo ignorante per riuscire ad aggiungere valore al dibattito, tuttavia trovo che abbia compiuto un gesto di portata storica ma soprattutto umana straordinario, un esempio di normalizzazione di una ‘straordinarietà’ come l’essere appunto Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica. Chissà quali e quante riflessioni abbiano accompagnato questa sua scelta?; Chissà con chi si sarà potuto confrontare e comunicare o se sia stato completamente solo nella sua decisione? Chissà la liberazione dopo averla dichiarata. Credo che abbia attraversato stati d’animo, pensieri e momenti in cui ognuno di Noi si ritrova ogni volta che deve fare una scelta che lo riguarda direttamente e che dipende solo da lui.

Yoani Sanchez è una blogger cubana conosciuta a livello internazionale perché attraverso il suo blog racconta Cuba. Come voi tutti saprete dal  2013 per il popolo Cubano è diventato più ‘facile’ andare all’estero e così Yoani  sta partendo per la prima volta dall’Avana per un tour di circa 3 mesi in tutto il Mondo, lasciando a casa il marito e la famiglia. Una giovane donna che ha creduto e lottato per un futuro migliore nel suo paese, denunciando ed evidenziando come gli uomini si adattano a vivere davanti ai regimi coercitivi. Un risultato straordinario raggiunto anche per la tenacia con cui Lei e tanti altri oppositori del regime, goccia dopo goccia hanno dato voce alla dissidenza cubana. Chissà quali emozioni precedono un viaggio come questo? Chissà se si è sentita in qualche momento a disagio davanti alle aspettative che in qualche modo adesso il mondo ha in lei. Chissà quanti pensieri sulla relatività del tempo per cui quando si raggiunge un traguardo solo guardandosi indietro uno si rende conto della strada compiuta ?.

Oscar Pistorius, era oramai un idolo per molti se non per tutti, un esempio straordinario di caparbietà, tenacia, forza, di coraggio nel superare i pregiudizi e le paure degli altri, a rendere i disabili atleti anche olimpici e le olimpiadi luogo di meritocrazia, dove tutti possono arrivare a misurarsi con i (propri) limiti. Ma anche i superuomini hanno delle debolezze, sono normali appunto, e oltre a gioire, soffrono, provano gli stessi sentimenti degli altri, hanno paura. la notizia ha sconcertato tutti noi e gesti del genere possono essere solo biasimati, tuttavia ho pensato alla tragedia che questo idolo di mezzo mondo sta vivendo: lui che è stato una alba nuova per molti, che tutto di un tratto si trova nel ‘lato oscuro della luna’. Arrivare a perdere la lucidità è un gesto opposto  a vincere una gara alle olimpiadi. Chissà la tragedia interna di quell’uomo, chissà quanto dolore, rabbia  deve avere provato per arrivare a compiere un gesto ingiustificabile per alcuna ragione? Chissà come si sia sentito dopo?.

Giovanni Soldini che ha appena raggiunto un nuovo record compiendo la famosa rotta dell’oro da New York a San Francisco in soli 47 giorni, 42 minuti  e 29 secondi  che considero personalmente un Principe della Vela perché tratta con regalità il Mare e riesce dopo anni di meticolosa preparazione a superare i traguardi che si pone.. Imprese straordinarie sempre abbastanza al limite che ti mettono a confronto con la forza della natura. Un piccolo esempio di quello che ogni giorno la vita  ci pone davanti. Un esempio di come, volendo, con un’accurata preparazione ed esercizio,  si possa andare oltre perché i confini ce li costruiamo noi  e sono tutti superabili

Tante sensazioni provate grazie a loro: di Libertà, perché se addirittura il Santo Padre può dire ‘non ce la faccio, lascio, non ho più la forza, allora forse non è più richiesto dalla società di essere dei ‘sempre verdi’ forti e immortali. Di speranza, perché a volte ci vuole un nulla perché il mondo sia migliore. di Vita perché la sfida è adrenalina pura per andare avanti, e ahime anche di Morte.

Non esistono supereroi, non esistono disabili o altro. Nella vita di tutti i giorni siamo un po’ tutti dei Benedetto XVI, delle Yoani Sanchez, dei Giovanni Soldini e si anche dei Oscar Pistorius, perché l’umanità è è un’onda alterna di forze e debolezze, di bene e di male, di straordinarietà e normalità, di eccezioni e di regole che non vengono riportati dai media, ma che grazie a loro diventiamo tutti più grandi.


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