Economia & Impresa sociale 

“Click the mouse and lose your house”

di Marcello Esposito

Online gambling … a cancer waiting to happen … like legalizing heroinA pronunciare queste frasi non è stato un attivista del Movimento No Slot ma Sheldon Adelson, CEO di Las Vegas Sands Corp., la più grande e potente multinazionale del gioco d’azzardo al mondo, con casinò a Las Vegas, Macao, …. Pur di bloccare l’ascesa del gambling sul Web ha fondato un gruppo di pressione, “Coalition to Stop Internet Gambling” e uno slogan stupendo, che solo la lingua inglese può consentire : “Click the mouse and lose your house”.

A giudicare dai risultati, non sembra che stia avendo molto successo. Dopo il Nevada e il Delaware, il  New Jersey, lo stato di Atlantic City, ha legalizzato l’online gambling, senza i vincoli alla tipologia di gioco ammissibile presenti in Nevada.  Una nota storica: negli USA il gioco d’azzardo è soggetto alla legge dei singoli Stati. Non essendo stato fino ad ora possibile individuare con certezza lo Stato di residenza dei giocatori o la loro maggiore età, tutti i giochi d’azzardo a distanza (telefonici, online, TV, …) sono vietati negli USA grazie al Federal Wire Act approvato nel lontano 1961. Le nuove tecnologie hanno invece reso possibile programmare sistemi di identificazione che hanno aperto le porte all’onlinegambling. Per vincere le resistenze dei casinò, sono stati studiati modi intelligenti per coinvolgerli nel nuovo business. Ad esempio, in NJ le vincite online devono essere incassate nei casinò dello Stato … ecco perché da parte di aziende come Ceasars Entertainment Corp. l’online è stato visto non come una minaccia ma come un’opportunità. Se anche il cliente dovesse mai vincere sul web e decidere di passare all’incasso, dovrebbe recarsi ad un casinò e riuscire a resistere alla tentazione di giocarsi lì il gruzzoletto … mission impossible per un giocatore compulsivo.

Qualche numero? Nei primi tre giorni di test, dal 21 novembre, circa 10.000 giocatori si sono registrati online. Le stime sono di una raccolta netta di $1,2 mld all’anno (1/3 quasi del fatturato di Atlantic City) e entrate fiscali per $180 mln (15% tax rate effettivo).

Come dicevamo, però, non è così senza problemi l’operazione dello Stato del New jersey. A parte le obiezioni morali sostenute addirittura da persone dell’industria del gioco d’azzardo (mi ricordano tanto quei film anni ’70 sui marsigliesi con la vecchia mafia che non voleva spacciare droga e la nuova mafia senza scrupoli …. inutile dire chi alla fine vince), ci sono anche le resistenze del mondo finanziario. Bank of America, Wells Fargo e American Express non consentono l’utilizzo delle loro carte di credito per l’online gambling. Purtroppo, se le cose in New Jersey vanno bene per l’online gambling, sembra che ci siano altri 18 Stati pronti a legalizzarlo entro il 2018.

 

PS Adelson nel definire l’online gambling il male assoluto ha fatto riferimento alla possibile diffusione del gioco d’azzardo tra i giovani, gli anziani e gli indigenti, alla difficoltà che si avrebbe nel controllare i giocatori problematici … Chissà cosa direbbe se venisse a fare un giro in Italia, con le slot machines piazzate nei bar, nelle latterie, vicino alle scuole e ai centri anziani, ….

 

Riferimenti:

http://stopinternetgambling.com/

http://www.forbes.com/sites/nathanvardi/2013/11/19/sheldon-adelson-starts-a-billionaire-brawl-over-online-gambling/

http://www.forbes.com/sites/stevenbertoni/2013/06/19/sheldon-adelson-online-gambling-is-fools-gold/

 


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