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Sostenibilità sociale e ambientale

Che fine fanno i pneumatici?

di Sara Bragonzi

Piste di atletica, isolanti acustici, campi da calcio in erba sintetica, dissuasori di sosta, pavimentazioni per i campi gioco per i bambini possono essere realizzati con le vecchie gomme di auto, camion,trattori e motorini, se correttamente smaltite.

Dal 2011 ad oggi sono oltre 135 milioni i pneumatici raccolti e riciclati dal solo consorzio Ecopneus, che grazie ad una rete di aziende li trasforma principalmente in polverino e granulo di gomma riciclata utilizzati poi in decine di nuovi prodotti.

Il riciclo degli pneumatici è cresciuto del 5% rispetto al 2014, secondo i dati di "L'Italia del Riciclo" il Rapporto prodotto annualmente da FISE Unire (l'associazione che rappresenta le aziende del recupero rifiuti) e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che ha scritto anche la Relazione sullo stato della green economy .

I buoni risultati del settore del riciclo nazionale sono confermati dal fatto che è in grado di trasformare ogni anno oltre 15 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti in oltre 10 milioni di tonnellate di materie prime seconde, capaci cioè di ritornare nel ciclo produttivo.
Risultati di tutto rispetto si sono raggiunti in particolare nel settore degli imballaggi dove nel 2015 si è raggiunto il 67% del riciclaggio, rispetto a quanto immesso sul mercato.

Ogni anno in Italia arrivano a fine vita circa 350.000 tonnellate di pneumatici, pari in peso a oltre 38 milioni di pneumatici e il principale responsabile della loro gestione è Ecopneus, società senza scopo di lucro, che gestisce ogni anno circa 250.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso,

Se non utilizzati per il recupero energetico nei cementifici, dove viene sfruttato il loro potere calorifico simile a quello del carbone, le 250.000 tonnellate di vecchie gomme recuperate ogni anno potrebbero diventare ad esempio:
• 13.500 campi da calcio sintetici
• 63.500 chilometri in asfalto gommato
• 250 km quadrati di isolanti acustici

Ogni anno Ecopneus effettua degli interventi per recuperare pneumatici abbandonati, i cosiddetti stock storici, come richiesto dalla legge. Tra il 2011 e la fine del 2014 in questo modo ha recuperato l’equivalente di 6,7 milioni di gomme. A questi vanno aggiunti 1,7 milioni pneumatici, tanti da collegare Napoli con l’Austria, faticosamente raccolti in Campania nella Terra dei fuochi tra il 2013 e la fine del 2016.

Ma chi finanzia il consorzio?
L’intero sistema di riciclaggio, in vigore dal 2011, è finanziato da un contributo ambientale che ogni acquirente paga all’acquisto di un pneumatico nuovo, contributo che serve ad assicurare la corretta gestione del pneumatico a fine vita.
Per questo è importante quando si sostituiscono le gomme dell’auto o del motorino affidarsi a un professionista che garantisca il corretto smaltimento dell’usato, che potrà così diventare un nuovo prodotto.


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