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Il ritorno del Maestro Zen

di Roberto Brambilla

Di ufficiale non c’è ancora nulla se non le parole della dirigenza dei Detroit Pistons ma Phil Jackson, il tecnico più vincente della storia dell’Nba (11 titoli con Los Angeles Lakers e Chicago Bulls), dovrebbe avere un incarico nella franchigia del Michigan, la squadra con cui da coach dei Bulls aveva più battagliato tra gli anni Ottanta e Novanta. Nella città dell’auto il Maestro Zen, chiamato così per la sua passione mai nascosta per la meditazione orientale, dovrebbe essere un adviser, un consulente. Sarà quello che affiancherà la dirigenza dei Pistons guidata da Tom Gores, amico di Jackson e da Joe Dumars (uno che quando i Pistons giocavano contro i Bulls qualche problema a coach Phil glielo dava) a trovare il capo allenatore che deve sostituire Lawrence Frank, esonerato dopo l’ultima pessima stagione, chiusa con 29 vittorie e 53 sconfitte.

Phil non ha parlato ancora pubblicamente della proposta della franchigia di Detroit, ma il sì è molto più che possibile. Perchè il Maestro Zen, dopo la fine dell’avventura con i Los Angeles Lakers nel 2011, ha voglia di tornare in sella. Da dirigente e soprattutto da tecnico. E visto che l’incarico con i Pistons sarà irrimediabilemente a termine, le possibilità sono aperte anche per il dopo Detroit. In questi mesi è stato più di una volta sull’orlo del comeback. Nell’autunno 2012 i suoi Lakers, sopo l’esonero di Mike Brown gli hanno preferito all’ultimo momento Mike D’Antoni, qualche settimana fa ha rifiutato la panchina dei Cleveland Cavaliers e nei giorni scorsi stava vagliando l’ipotesi della dirigenza dei Toronto Raptors di diventare presidente della franchigia canadese. Ora ha scelto il lago Michigan. ma conoscendo il suo spirito potrebbe essere solo un passaggio, prima di tornare a respirare l’aria della panchina e dello spogliatoio. Quella che piace a lui.


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