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40 maratone in 40 giorni, la sfida di Richard Whitehead

di Roberto Brambilla

1572 chilometri. Dalla punta settentrionale della Scozia al lembo più meridionale della Cornovaglia. Quaranta maratone in quaranta giorni per raccogliere un milione di sterline a favore di di Scope e di Uk Sarcoma due organizzazioni no profit che si occupano di disabilità e di sarcoma, un tumore dei tessuti connettivi. E’ la sfida di Richard Whitehead, 37 anni, medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Londra nei 200 metri categoria amputati, dove ha stabilito il record del mondo con 24.38.

Un ragazzo, nato senza gambe per una malformazione congenita, che vive di sport. Prima il nuoto, disciplina in cui nel 1992 a 16 anni non riuscì a qualificarsi ai Giochi paralimpici di Barcellona, poi il cricket e l’hockey su ghiaccio in carrozzina (con la partecipazione ai Giochi di Torino 2006) fino all’atletica. Soprattutto la maratona. La prima conclusa nel 2004 in 5 ore 19 minuti e il record per la sua categoria stabilito nel 2010 a Chicago in 2 ore e 42 minuti. E ora questa sfida, lanciata ispirandosi all’avventura di Terry Fox, un ragazzo amputato e malato di sarcoma che nel 1980, a 22 anni, percorse in Canada 3,339 miglia, quasi 5400 chilometri.

Una sfida che sul sito Richard Whitehead runs Britain, così si chiama l’iniziativa dell’atleta, la medaglia d’oro olimpica spiega così. “Voglio provare che ogni barriera si può superare. Io sono consapevole che avere una disabilità non dovrebbe fermare nessuno dall’inseguire i propri obiettivi”.La lunga corsa è iniziata il 13 agosto e finirà al 23 settembre. Con la testa e il cuore a Simon Mellow, un suo vecchio compagno di cricket che nel 2004 lo convinse a correre. E che nell’agosto 2005 è morto di sarcoma. E a cui nel 2012 Richard ha dedicato la vittoria paralimpica.


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