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Dalla township ad Ascot, S’manga Khumalo va a cavallo

di Roberto Brambilla

Lo chiamano Bling, lo “scintillante”. Perchè fino a qualche tempo fa aveva i capelli tinti di un giallo vistoso. Oggi però il fantino sudafricano S’manga Khumalo, ai nastri di partenza della Shergar Cup competizione di equitazione a squadre che si corre nel “tempio” di Ascot, non sarà notato per il suo look, ma per il colore della sua pelle. Nera. Il primo “coloured” a correre in questa gara, ma soprattutto il primo fantino nato in Sudafrica e non proveniente dall’élite bianca (inglese o boera) a correre con i migliori del mondo. E a differenza di molti suoi colleghi la sua “storia” in sella non è fatta di vittorie e soddisfazioni precoci.

S’manga, 28 anni, è infatti nato e cresciuto a KwaMashu, una zona alla periferia di Durban, in cui nel solo 2009 si erano consumati 300 omicidi. Violenze, morti e degrado da cui il ragazzo si è tenuto lontano grazie ai genitori e allo studio. Poi a 14 anni la visita a scuola di uno scout per un’accademia per fantini e la proposta. “Sai cos’è l’equitazione? Vuoi provare?”. Khumalo accettò con entusiasmo, ma non aveva mai visto un cavallo in vita sua e la prima volta che gli si avvicinò ebbe paura. Nonostante gli inizi balbettanti S’manga Khumalo è diventato professionista, riuscendo nel 2013 a vincere la gara “di casa” il Durban July, primo nero in 117 anni di storia. Una vittoria che il fantino aveva dedicato a Nelson Mandela, nell’estate dell’anno scorso, già gravemente malato. E che gli ha aperto la strada per il tempio di Ascot. E che rotto un’altra piccola barriera, nel Sudafrica dello sport.


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