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Una prova di fiducia

di Roberto Brambilla

Un rinnovo di contratto. Di un anno oltre la scadenza del 30 giugno 2015. Una cosa normale per molti calciatori tra gennaio e febbraio, non però se il giocatore che ha firmato ha un problema. Da poco più di 48 ore gli è stato diagnosticato un tumore, il linfoma di Hodgkin. Benjamin Köhler, classe 1980, è una delle colonne dell’Union Berlin, squadra di seconda divisione tedesca. Arrivato nell’estate 2013, dopo 229 presenze e 32 reti con l’Eintracht Francoforte, in un anno e mezzo ha collezionato 47 partite e sei gol. Fino al ritiro invernale dei berlinesi, quando Benni ha sofferto di fortissimi dolori all’addome. Esami e diagnosi: cancro.“Benny è e rimarrà una parte importante della nostra squadra. La sua malattia è uno shock per tutti noi, ma siamo sicuri che Benny indosserà nuovamente la maglia numero 7. Lui è un combattente, dentro e fuori dal campo”. Sono state queste le parole del suo allenatore Norbert Düwel.

Dichiarazioni a cui sono seguiti i fatti. Dei dirigenti, ma anche di tifosi e compagni. Che nella vittoria 2-1 contro il Bochum all’Alte Försterei, la casa dell’Union, gli hanno tributato un lungo omaggio. Tra tanti striscioni,un abbraccio collettivo dei giocatori, l’esultanza con una maglietta dedicata (7, “lottiamo insieme” la scritta) e il saluto a Köhler che stava vedendo la partita in tribuna con la sua famiglia,“Wir sehen uns wieder, ganz bestimmt”, “ci vediamo di nuovo… Di sicuro”. Ha detto pochi giorni fa Benny . Ad aspettarlo ci saranno tutti, anche chi  ha creato una pagina Facebook Kämpfen Benny #BK7 o chi continua a twittare il suo sostegno al giocatore, tra cui i suoi ex club e alcune celebrità del calcio tedesco, come il campione del mondo Toni Kroos.


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