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Serie A, il Parma vuole finire “a testa alta”

di Roberto Brambilla

“Di doman non v’è certezza” scriveva Lorenzo il Magnifico. Per tutti, ma soprattutto per il Parma, che oltre a una probabile retrocessione, non sa ancora, a causa del fallimento, in quale categoria militerà da settembre 2015. Intanto però c’è un campionato di Serie A da portare a termine. E giocatori e allenatori lo vogliono fare “a testa alta”. Così si chiama l’iniziativa, lanciata dalla società gialloblù per gli ultimi due mesi di campionato e presentata da capitan Lucarelli, dall’allenatore Donadoni e dal team manager Alessandro Melli insieme all’amministrazione comunale di Parma e a Demetrio Albertini coadiutore dei curatori fallimentari. Una campagna che comprende mini-abbonamenti per i restanti match casalinghi, sconti per i biglietti, allenamenti della prima squadra anche in città (alla Cittadella) e sostegno ai team del settore giovanile, alcuni dei quali come i Giovanissimi Nazionali, Allievi e Primavera hanno ancora traguardi sportivi da raggiungere.

Un’idea per un finale di stagione dignitoso (che sarà seguito anche dalle telecamere di Sky) , come chiesto dall’allenatore Roberto Donadoni. “Adesso è finito il momento di puntare il dito contro Tizio o Caio, ci penseranno gli organi proposti a stabilire i colpevoli, a noi interessa finire al meglio quello che abbiamo iniziato e chiediamo l’appoggio del nostro pubblico – ha detto Donadoni durante la presentazione– Vogliamo che i protagonisti ora diventino i tifosi, vogliamo entrare nel nostro stadio e vedere un pubblico talmente coinvolto da diventare loro i giocatori e l’allenatore” . Dignità e orgoglio come quello che sente e che vuole trasmettere Alessandro Lucarelli. “La nostra volontà è quella di fare in modo che Parma sia orgogliosa di noi – spiega il difensore, uno dei leader dello spogliatoio -, ci stiamo battendo al massimo e cercheremo di fare ancora meglio da qui alla fine”.Obiettivo più che la salvezza sportiva, quella dell’immagine, così martoriata dalle recenti vicende giudiziarie. Perché il Parma, tecnicamente fallito, più che di giocatori avrà bisogno di una nuova proprietà, che lo riporti ai vertici del calcio italiano. A testa alta.


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