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Mazzette e manette, la FIFA finisce sotto inchiesta

di Roberto Brambilla

Chiamatelo se volete sistema FIFA. Non nel senso di paura, ma di Fédération Internationale de Football Association, il massimo organo del calcio mondiale. Che nella mattina di mercoledì è stato travolto probabilmente dallo scandalo più grande della sua centenaria storia. A Zurigo, dove la FIFA ha sede sono stati arrestati dalla polizia elvetica, su ordine del FBI, sette alti funzionari dell’organizzazione (Jeffrey Webb, Eduardo Li, Julio Rocha, Costas Takkas, Eugenio Figueredo, Rafael Esquivel e José Maria Marin) che attendono l’estradizione negli Stati Uniti.

Quattordici indagati, tra cui figurano tre imprenditori argentini dei media ma non Joseph Blatter, il presidente nè Jerome Valcke il segretario generale e 47 capi d’accusa. Dall’associazione a delinquere al riciclaggio, passando alla truffa e alla corruzione. Secondo gli investigatori sarebbe esistito un sistema di corruzione diffuso, che durerebbe da un quarto di secolo e che coinvolgerebbe personaggi di primo livello del calcio mondiale, come Webb presidente della Confederazione centroamericana, la CONCACAF e vicepresidente FIFA o Marin, fino al 2014 capo della Federazione brasiliana.

I dirigenti sono sospettati di “aver pagato e accettato tangenti e provvigioni nascoste a delegati della FIFA e ad altri funzionari di organizzazioni affiliate – pari a oltre 100 milioni di dollari”. E oltre all’inchiesta dell’FBI c’è un altro fascicolo aperto contro ignoti dalla magistratura svizzera per riciclaggio di denaro e truffa. Un altro filone d’indagine, iniziato a marzo che sarebbe in relazione con l’assegnazione dei Mondiali 2018 e 2022 andati rispettivamente a Russia e Qatar e per cui i magistrati dovranno sentire alcuni dei membri del Comitato che hanno votato la sede delle prossime due rassegne iridate. Un intervento quest’ultimo che ha irritato anche il Ministero degli Esteri russo che ha accusato gli Usa di “ingerenza”.

Insomma un ampio sistema di illegalità, già segnalato dal rapporto a uso interno redatto per il Comitato Etico FIFA dal procuratore Michael Garcia (e da cui lo stesso Garcia si era dissociato al momento delle conclusioni rese note) che però non ha turbato per nulla Sepp Blatter, il grande capo del calcio mondiale. Anzi. Che ha contrattaccato, come sempre fa quando uno scandalo lo sfiora. Condannando la condotta degli indagati, annunciando l’espulsione delle persone coinvolte e spiegando come l’inchiesta svizzera sia partita addirittura da un’”imbeccata” della stessa FIFA.

Più che un’operazione di facciata, una d’interesse. Perchè domani, il 29 maggio, ci saranno le elezioni per la presidenza del massimo organo del calcio mondiale. Un’elezione che la UEFA ha chiesto di rinviare ma che Sepp Blatter, il cui maggiore sfidante sarà il principe giordano Ali Bin Hussein, vuole mantenere dove stanno. Come i Mondiali di Russia e quelli in Qatar. Dopo il nuovo calcioscommesse viene il dubbio che avesse ragione Manlio Scopigno. “Il più pulito nel calcio è il pallone. Quando non piove”.


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