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Razzismo, allarme nel calcio russo

di Roberto Brambilla

Alla fine Hulk non sarà a San Pietroburgo a sorteggiare i gironi di qualificazione per i prossimi Mondiali, che si giocheranno in Russia nel 2018. Non una notizia se non fosse il brasiliano Givanildo Vieira de Souza, questo il nome all’anagrafe del giocatore, e’ una delle stelle dello Zenit, vincitore dell’ultimo campionato e acquisto più costoso della storia della Superliga russa. Un forfait che ufficialmente e’ stata una scelta del suo tecnico Andre’ Villas-Boas per non stancare troppo il giocatore che dovrebbe scendere in campo domenica a Ekaterinburg, in piena Siberia, contro l’Ural, ma che potrebbe essere l’ (indiretto) risultato di quello che ha detto Hulk qualche giorno fa a proposito del razzismo nel calcio russo. Il brasiliano, che nell’ultimo campionato ha accusato un arbitro di averlo insultato per il colore della pelle, ha raccontato di subire insulti razzisti quasi in ogni match dai tifosi avversari e ha definito “un fatto grave e molto spiacevole” se questi episodi si ripetessero durante la Coppa del Mondo.

Affermazioni che sono state minimizzate dai vertici dell’organizzazione di Russia 2018 ma che gettano un’altra ombra. Quello che racconta Hulk però non e’ un caso isolato. Settimana scorsa, nella prima giornata di campionato tra Spartak Mosca e l’FC Ufa, Emmanuel Frimpong, attaccante ghanese dei baschiri e’ stato pesantemente insultato con cori razzisti dai fan avversari e il giocatore ha risposto mostrando il dito medio. Cartellino rosso e squalifica di due giornate. Nessuna sanzione invece per gli ultras dello Spartak Mosca, squadra che tra gli altri ha nella sua rosa anche un giocatore nero, l’olandese del Suriname Quincy Promes. Di episodi come questi, in Russia il Fare Network, gruppo che si batte per sensibilizzare e combattere il fenomeno delle disuguaglianze nel calcio, ne ha monitorati in due anni 200, come riporta un dossier di inizio 2014. E se non bastasse la neoeletta Miss Charming (la tifosa più bella del calcio russo), Olga Kuzkova e’ stata privata del titolo. La ragione? Sul suo account V-Kontakte, il Facebook russo, erano postate foto choc e messaggi di estrema destra e razzisti. Sdegnate le reazioni della Federcalcio e del CSKA Mosca, il club che l’aveva selezionata. E ai Mondiali mancano meno di tre anni.


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