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Vélorution : la bellezza in bicicletta nella periferia di Parigi

di Nawart Press

Un’allieva impara ad andare in bici – foto gentilmente concessa dalla Vélo-école di Montreuil

“En selle, citoyens!” – in sella cittadini, questo è il motto che echeggia nel cortile di una scuola di Montreuil, nella periferia di Seine Saint Denis a Parigi, dove una quindicina di signore di tutte le età sfrecciano avanti e indietro con le bici e e barcollano tra i coni arancioni.

Benvenuti alla vélo-école, la prima e più grande scuola di bici di tutta Francia, dove ingegnere, studentesse d’antropologia e infermiere, insieme ad altre 2000 persone,  hanno imparato ad andare in bicicletta grazie a François Farroux, militante ecologista di lunga data residente a Montreuil, che insegna insieme alla moglie Janine e ad altri 10 volontari.

“Mia figlia ha 12 anni, e sa andare in bici ovviamente, così mi chiedeva sempre ‘mamma, mamma dai vieni con me a fare un giro in bici!’, ma io non potevo andare…perché non ho mai imparato ad andare in bicicletta!” – racconta Marceline in sella, nel video-promozione della scuola.”Poi sono venuta a sapere della vélo-école, così alla fine mi sono detta ma perché no? Devo perdere anche un po’ di chili…e via, ho inforcato la bici!”

La scuola parte da un’associazione di quartiere, Vivre à Velo en Ville, fondata nel 1993 per sensibilizzare i cittadini all’utilizzo della bicicletta in contesto urbano e spingere la municipalità a costruire piste ciclabili nel quartiere di Saint-Denis a Parigi.

“Un giorno ho ricevuto una telefonata”, racconta François, “era un signore delle Antille che mi chiedeva se potevo insegnargli ad andare in bici”.

Il pensiero che un adulto non sapesse andare in bicicletta non aveva mai lontanamente sfiorato  François e i suoi compagni franco-français,  i cosiddetti “francesi di stirpe”, “all’inizio avevamo un corso a settimana con 5-7 allievi, ma con gli anni i numeri sono aumentati: ci sono tantissimi immigrati e immigrate, anche di seconda o terza generazione, che non sanno andare in bici”.

Grazie  alla diffusione su internet  la scuola non ha smesso di ingrandirsi dal 2006, fino a raggiungere quest’anno i 320 studenti di cui almeno il 90% sono donne e di origini magrebine o delle Antille,

“Soprattutto in questi paesi, gli uomini imparano male ad andare in bici – perché poco utilizzata, e alle donne non viene proprio insegnato, perché è vietato e considerato sconveniente…ma le signore che vengono qui non si vergognano ad ammettere che non sanno andare in bici e hanno il coraggio di affrontare la sfida”, dice François spiegando il perché le donne sono nettamente numerose nei suoi corsi rispetto agli uomini. Si tratta di donne perfettamente integrate nella società francese, che lavorano e abitano in zone diverse di Parigi e lontane da Montreuil, ma tutte si presentano puntuali ai corsi del sabato e della domenica mattina.

Cadute e sbucciature non le fermano ed “è una bellezza vedere adulti che imparano ad andare in bici, c’è un misto di persone molto interessante durante le lezioni”, dice François.

“Ho imparato molto in questi anni, ho incontrato tante signore che mi hanno raccontato dei loro paesi e della loro vita qui, per me è un arricchimento culturale continuo”.

Alla domanda, “E gli attentati di Parigi?”  risponde quasi stizzito: “non hanno cambiato nulla per la scuola, noi andiamo avanti con le nostre lezioni e, anzi, mi auspico che il numero degli allievi continui ad aumentare”.

François e le sue signore, in effetti, ci ricordano che è proprio vero che quando si ha una bici altro non si può fare, se non continuare, imperterriti, a pedalare.


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