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Education & Scuola

Una regola contro l’inciviltà

di Don Antonio Mazzi

Secondo una ricerca americana, pare che l’inciviltà faccia perdere alle aziende otto milioni l’anno. Nei recenti Rapporti si legge che, per il 63% degli intervistati, la cattiva educazione è uno dei problemi più gravi negli Usa. Secondo il 71% è aumentata negli ultimi anni e per il 55% è destinata ad aumentare ancora. Se queste percentuali fossero vere, mi domando quanti milioni farebbero perdere all’Italia e agli italiani la maleducazione e l’inciviltà. I manager americani efficienti e poco burocratici, hanno subito cercato di correre ai ripari.  Stanno quindi accadendo cose che qui in Italia ce le sogniamo. Premiare chi è educato, saper sorridere, non criticare le persone alle spalle, guardarsi negli occhi e salutare (gli americani hanno dato pure le distanze: da tre metri ad un metro e mezzo), essere pazienti, ascoltare e ringraziare, risolvere i conflitti e gli errori parlandosi. Le mail siano mandate solo per motivi strettamente professionali. Non so cosa succederebbe se tali suggerimenti accadessero tra di noi. Violazione della privacy, interferenze padronali e attacchi antisindacali. Penso male? Non lo so. So solo che la inciviltà italica ha superato ogni limite e decenza. Soprattutto fuori dei posti di lavoro. Il galateo non è un libretto previsto nelle scuole. Invece,  insieme con la Costituzione italiana, dovrebbero essere i due testi gratuiti, indispensabili e obbligatori. Se ricordo bene, vengono date multe ai padroni dei cani, qualora facessero (i cani) i loro bisogni sui marciapiedi. Quando invece i loro bisogni i padroni li fanno coram populo, guai fare osservazioni. “Lei si faccia i c…. suoi!”. Non invento. È accaduto a me nel Parco Lambro. E non sono i cosiddetti carrettieri a spropositare, offendere e bestemmiare. Sono fior di professionisti i quali, in casa, oltre al cane avranno anche i figli e in ufficio, altri dipendenti. Saranno sempre così eleganti, delicati e gentili? Faremo anche noi una o più campagne nazionali sulla educazione in casa o fuori casa. Eh sì! Se in casa tutto è concesso, non possiamo poi esigere che fuori cambi il panorama. È vero che per buona educazione qualche mammina intende “non sporcare la maglietta di gelato”, ma solo qualche mamma. Prima che lo facciano tutte, vogliamo darci una regolata?


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