Education & Scuola

È severamente proibito non fare figli

di Don Antonio Mazzi

“È severamente proibito non fare figli” è il titolo del mio ultimo libro uscito in questi giorni nelle librerie. L’ho pensato per tutti coloro che credono nella famiglia con figli, se ne fregano dell’opinione pubblica, puzzano da contadini, hanno un solo telefonino, arrivano a casa per cena, vanno ancora a Messa, sanno aggiustare le tapparelle, piantano l’insalata, i pomodori, le patate e le rose nel giardino con i figli, suonano la chitarra, non dormono in letti separati, piangono e ridono come farebbero i bambini, si sentono fortunati perché amati dall’unica moglie e dai tre figli, leggono Gandhi, Madre Teresa, Mandela e san Francesco. In esso parlo di bambini, di ragazzi e ogni parola che contiene è una sofferenza o una gioia che ho provato sulla mia pelle.  Come ben voi sapete da sempre vivo in mezzo ai giovani e con loro divido delusioni e problemi, ma anche sogni, passioni e da loro ho imparato ad esprimermi con il linguaggio schietto che mi contraddistingue. Niente qui è nato dalle teorie, dalle lauree, dalle prediche prestampate. Proprio dai giovani, infatti, parto in questo mio libro, dal loro mondo così semplice e allo stesso tempo così complicato, per poi chiamare in causa gli adulti, i genitori in quanto primi educatori, ma non solo. Raccolgo ritratti di figli (Pierino, sono solo barzellette; Elena e la paghetta; Monica, figlia di un dio minore; Giorgio, lo scout in carriera; Ulisse, figlio di nessuno…), ciascuno specchio di un problema o di un disagio; ma anche tipi di genitori (i genitori quercia, ulivo, informatico, cicala, porsche), letture dei loro comportamenti, anche quelli sbagliati, soprattutto quando l’errore è, alla fine, dettato dal troppo amore. Ne esce il quadro di una società smarrita, alla ricerca di punti fermi, di valori condivisi; di famiglie lasciate sole con se stesse anche dalle istituzioni. Ecco dunque che, partendo da una delle mie solite provocazioni – la proibizione, appunto, di fare figli – cerco di indicare una strada che è lì, a portata di tutti, sepolta sotto gli orpelli del benessere ma in attesa di essere illuminata. Poche, essenziali regole per essere genitori consapevoli e felici. E, al giorno d’oggi, non è poco.


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