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Politica & Istituzioni

Terremoto, come aiutarli?

di Riccardo Bonacina

«Come possiamo aiutarli?», è questa la domanda che sin dalle prime ore di ieri mattina si è levata da tutta l’Italia e ha scosso la rete e tutti i siti di informazione. «Come possiamo aiutarli», è stata la domanda di tantissimi nostri lettori, singoli, gruppi, responsabili di imprese, che ci hanno interpellato via e mail o per telefono. Ancora una volta il nostro Paese sta dimostrando una grande generosità e una reattività rare nello stringersi intorno alle migliaia di persone che in una notte hanno perso tutto: affetti, case, lavoro.

«Come possiamo aiutarli?», è la domanda più umana di fronte alle immagini drammatiche che giungono dall’Abruzzo, di fronte alle testimonianze dolorose, di fronte alla paura e alla pioggia della prima notte in tenda, in automobile o in pulman verso gli alberghi della Riviera Adriatica. Come rispondere a questa domanda? Noi abbiamo risposto così ai nostri lettori.

Innanzitutto, abbiamo detto, bisogna evitare che l’impeto di generosità venga tradito da iniziative improvvisate e spesso inutili. Bisogna evitare di mortificare l’impeto buono. Ieri, per esempio, è partito subito un appello alla donazione di sangue, un appello inutile, spontaneistico, giacché dalle autorità sanitarie della Regione non era partita nessuna richiesta. In casi come questi occorrono almeno 48/72 ore per capire le esatte dimensioni della catastrofe. Occorrono 48/72 ore per capire esattamente il numero dei morti, di dispersi, degli sfollati. Le cifre, infatti cambiano d’ora in ora. I morti, presumibilmente, sfonderanno quota 200, i dispersi ieri quantificati in circa 150, sono individuati questa mattina in 35. Gli sfollati ieri quantificati in 70mila, oggi sono dati intorno ai 20mila. Ci saranno poi da individuare esattamente i danni all’attività produttiva, al patrimonio culturale. Insomma, calma. In queste ore è giusto, piaccia o no, che il timone delle operazioni di soccorso e di prima emergenza siano del tutto incardinate intorno alla struttura della Protezione civile e del suo capo, Guido Bertolaso, nominato ieri prontamente Commissario straordinario.

Il secondo consiglio, è quello di indirizzare l’impeto immediato di generosità alle organizzazioni impegnate nella prima emergenza e nel soccorso. La Protezione civile ha subito attivato con le compagnie telefoniche la possibilità di donare tramite cellulare e telefono fisso. La Regione Abruzzo ha subito aperto un conto corrente postale per la prima emergenza. Da parte nostra segnaliamo le raccolte fondi delle due organizzazzioni di volontariato impegnate (le avete viste all’opera in tutte le immagini dal fronte terremoto) nell’ambito dell’intervento di emergenza, le Pubbliche Assistenze (Anpas) e le Misericordie, e la rete della Caritas italiana che resta la più diffusa (e quindi vicina ai bisogni delle popolazioni) rete di solidarietà in Italia. Ora i bisogni sono quelli della prima assistenza, un tetto provvisorio (questa notte in troppi hanno dormito per terra), coperte (ancora insufficienti), cibo, bagni chimici, cure per i malati. I numeri di conto corrente le trovate in fondo a questa pagina.

Il terzo consiglio. La fase del soccorso e della primissima emergenza si esaurirà nel giro di 3/4 settimane. Poi, una volta restituiti i contorni esatti del disastro, bisognerà mettere in campo tutte le energie possibili per una ricostruzione seria e certa. Occorrerà mettere in campo progettualità, efficienza, efficacia. Occoreranno volontari per la ricostruzione. Serviranno progetti di microcredito per ricominciare le piccole attività artigiane e imprenditoriali. Su questo, continuate a seguire l’informazione di Vita. Da Onna, il paese raso al suolo, una signora ha detto davanti alle telecamere: «Non dimenticateci. Non venite tutti all’inizio per poi scordarci».

Anpas

L’Associazione nazionale delle pubbliche assistenze ha aperto una sottoscrizione presso Banca Etica: IBAN: IT17V0501802800000000512812 Causale: Anpas Emergenza Terremoto Abruzzo

Misericordie

Chi vuole partecipare alla sottoscrizione per le popolazioni dell’Abruzzo colpite dal terremoto può farlo con un versamento bancario su un conto corrente appositamente aperto presso il Monte dei Paschi di Siena. Il codice IBAN per effettuare il versamento è: IT03Y0103002806000005000036

Caritas Italiana

Per sostenere gli interventi in corso (causale “TERREMOTO ABRUZZO”) si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013  o tramite UNICREDIT BANCA DI ROMA S.P.A. IBAN IT38 K03002 05206 000401120727


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