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Politica & Istituzioni

Agenzia del Terzo settore: di male in peggio. Da non credere

di Riccardo Bonacina

Il governo dei professori e delle professoresse, avrebbe dovuto stendere un velo pietoso sull’annunciata prima, e poi decretata chiusura dell’Agenzia del Terzo settore di cui avevo scritto lo scorso 27 febbraio (qui il link). Credevo, allora, fosse arroganza invece mi par di capire che si tratti di ciò che in termini colti ha scritto De Rita su Vita: “Siamo di fronte a un gverno d’élite a cui manca il senso comune”, e io direi anche quello di realtà.Il sottosegretario Maria Cecilia professoressa Guerra, oggi avrebbe dovuto rispondere in Parlamento ad un’interrogazione urgente che chiedeva di una decisione che ha trovato contrari non solo tutti soggetti che all’Agenzia facevano riferimento ma anche tutti i gruppi politici. Ebbene la professoressa Guerra, “impegnata in attività istituzionali precedentemente assunte”, ha chiesto al sottosegretario all’istruzione, professoressa Elena Ugolini, di leggere ciò che avrebbe detto (qui il testo da leggere per credere).

Oltre a confermare quello che già era stato detto, spaventando tutti, ovvero che “i compiti e le funzioni precedentemente esercitate dalla soppressa Agenzia sono trasferiti al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che li eserciterà attraverso la direzione generale per il terzo settore e le formazioni sociali”, scelta che già di per sè dimostra un’incompetenza profonda perchè incardina nel solo “sociale“ un settore presente in attività non solo sociali, ma anche e per una porzione abbondantissima, culturali, ambientali, educative (magari i prof facessero un ripassino dei settori Onlus), tale scelta priva il Terzo settore di un riferimento (di promozione di controllo) sì governativo, ma terzo come è un’Agenzia o come avrebbe potuto essere (in un mondo migliore) un Authority. L’intervento della professoressa Guerra letto dalla povera professoressa Ugolini, ha specificato poi che “Per il finanziamento di tali competenze il Ministero del lavoro e delle politiche sociali potrà avvalersi delle risorse finanziarie originariamente destinate al funzionamento dell’Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, che non verranno, quindi, sottratte al sostegno del terzo settore”. Rileggiamo per non capire male, il taglio risparmioso e pretestuoso non era quindi un taglio, ma un mero trasferimento da una struttura terza (con anche i suoi difetti, s’intende) alla struttura del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali! Ma allora, mi si scusi l’espressione, ci pigliate per i fondelli?

Infine, leggete con attenzione per favore, l’intervento del sottosegretario  si chiude così: “Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ben consapevole e convinto della necessità di garantire attenzione e supporto al terzo settore, si è reso disponibile, in spirito di servizio a subentrare nei compiti principali attualmente svolti dall’Agenzia stessa, con la funzione di garantire al terzo settore un punto di riferimento stabile, strutturato e competente”. IN PURO SPIRITO DI SERVIZIO, diciamo cara professoressa Guerra, lasci perdere per favore perchè se il buon giorno si vede dal mattino, potrete essere al massimo un punto di smarrimento, instabile, destrutturato e incompentente. Ma quel che è peggio, costoso come la struttura precedente ma senza la stessa, dovuta per legge e per delimitazione di bilancio, trasparenza.


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