Politica & Istituzioni

La Mattarella list, non immaginette ma un’agenda politica

di Riccardo Bonacina

Sarebbe un grave errore leggere le 18 onorifiecienze conferite sabato 10 ottobre dal Presidente Sergio Mattarella a cittadini italiani e stranieri distintesi nell’impegno civile e per la dedizione al bene comune, come un semplice riconoscimento al mondo dei “buoni”, agli “eroi normali”, come è stato titolato da molti giornali.

Le onorificenze al Merito della Repubblica Italiana conferite a Monica Graziana Contrafatto, Sobuj Khalifa, Stefano Marongiu, Alganesc Fessaha, Suor Michela Marchetti, Anna Costanza Baldry, Regina Egle Liotta, Catia Pellegrino, Maurizio Fiasco, Daniele Marannano, Daniela Boscolo, Luciana Tredici, Alberto Sed, Elvira D’Amato, Raffaele Martino Kostner, Antonio Silvio Calò, Benito Ermes Beltrame, Alessandro Acciavatti (qui le loro storie), sono sì premi a persone di tutte le età e nazionalità che si sono distinte per il loro impegno nel volontariato, nell’integrazione, nella legalità, nel soccorso e nell’assistenza ai migranti, e a chi si è prodigato a favore dell’inclusione della disabilità, nella promozione della cittadinanza attiva, nel contrasto ai fenomeni di violenza, ma sono anche di più. Con queste onorificienze il Presidente della Repubblica, Garante della Costituzione, disegna una vera e propria agenda etico-politica che val la pena sottolineare per evitare che il gesto forte di Sergio Mattarella venga ridotto alla stregua di 18 immaginette buone per consolarsi o per illudersi.

Le scelte fatte dal Presidente, invece, parlano alla politica e alla società contribuendo a disegnare, in modo significativo e diverso dalla narrazione quotidiana, l`Italia del presente e del futuro: un Paese dove legalità, integrazione e solidarietà vanno di pari passo offrendo un modello di convivenza percorribile da tutti i suoi cittadini. La Mattarella list sottolinea quanto il mondo della solidarietà italiana e internazionale sia un parte essenziale dell’anima di questo Paese e una sua indispensabile condizione di coesione e sviluppo. La Mattarella list addita alla politica e alla comunicazione le storie di chi ha aperto la casa ai profughi, di chi “clandestino” si è gettato nel Tevere per salavare una donna italiana, e di chi salva profughi in mare e perciò indica la via di un’integrazione possibile. La Mattarella list ci addita, attaraverso gli esempi di Maurizio Fiasco e di Daniele Marannano una pratica di legalità fuori dalle retoriche come quella di chi è impegnato sul fronte dell’anti racket e dell’anti usura, e soprattutto sul fronte del contrasto al gioco d’azzardo e dell’impostura del gioco d’azzardo legale e responsabile che impoverisce famiglie e desertifica luoghi.

Ciascuno nelle storie scelte dal Presidente della Repubblica individui il segno di una precisa indicazione, la politica e la società civile guardino a quelle indicazioni come a veri e propri segnavia per incamminarci verso l’Italia del futuro, un Paese inclusivo, solidale, coraggioso, impegnato, insofferente alle retoriche, anche quelle della legalità usata dai poteri criminali. E ne tragga le dovute conseguenze, politiche e amministrative.

 


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