Politica & Istituzioni

Un governicchio grigio grigio all’appuntamento con la legge di Bilancio

di Riccardo Bonacina

Lo scorso Governo, quello giallo verde di Lega e 5 Stelle aveva combattuto sino a toccare toni parossistici per due idee forti, a debito, ma forti. Idee che toccavano la carne viva di milioni di cittadini italiani, il Reddito di cittadinanza e Quota 100, ovvero una misura forte contro la povertà e una flessibilità in uscita dal mondo del lavoro.

Misure scritte male e magari realizzate peggio, non è questa la sede per un’analisi, ma era chiaro a tutti, amici e nemici per cosa si battevano le due forze al Governo portando a casa una misura bandiera per ciascuno.

Sin dall’inizio mi sono chiesto per cosa si battevano le forze che compongono questo Governo, quale era l’idea forte del Governo Giallo rosso. Detto che è stato, indubbiamente, un Governo del sollievo data l’uscita di Salvini dal Viminale e la fine del suo uso di quel palazzo per le sue battaglie d’odio, tutti ci siamo poi chiesti: e ora che farà? Quali misure simbolo?

La legge di bilancio è il luogo deputato ad accogliere, qualora ce ne siamo, le misure simbolo di un Governo. Ebbene?

Personalmente ci sembrava che l’idea forte potesse essere quella dell’assegno unico per figlio, misura in essere in tanti Paesi europei e che avrebbe fatto giustizia della solitudine e delle umiliazioni fatte in questi anni alle famiglie italiane e insieme avrebbe contribuito, crediamo, a lenire gli effetti di uno spaventoso inverno demografico.

Dopo le misure contro la povertà e a favore di un’uscita anticipata dal lavoro del precedente Governo, si metteva al centro la famiglia, forse per la prima volta, e la possibilità, sia pur remota, di una primavera demografica. Se non si mettono al mondo i figli, fra 15 anni crollerà il welfare, il sistema pensionistico sarà al collasso e rischiamo che la sanità sarà a pagamento. E il mondo, infine sarà assai triste.

Invece no, ieri la notizia, in Legge di Bilancio non ci sarà l’assegno unico.

Insomma, l’idea dell’assegno unico per figlio, universale, era davvero un’idea forte, una visione di futuro e di società, una politica che si proietta nel futuro anziché gestire l’ordinaria amministrazione, un'idea su cui provare a nche a dare battaglia. L’unica idea forte forse sentita finora. Ma non ci sarà, almeno non quest’anno. Oggi, a conclusione dell'esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019, l'Assemblea del Senato ha approvato le proposte di risoluzione sulla Nadef che tolgono l’assegno unico dal perimetro della prossima legge di bilancio.

Antonio Misiani, responsabile economico del Pd e viceministro dell'economia, ha detto la questione è troppo complessa per essere affrontata in questa legge, poiché servirebbero allo Stato 10 miliardi attualmente non disponibili. La verità, però è che non mancano affatto le risorse, manca la volontà di utilizzarli per l'assegno. Ci ricorda Gigi De Palo (Forum Famiglie) “Ci sono 6 miliardi per gli assegni familiari, 2 miliardi stanziati nei vari bonus, 12 miliardi di detrazione per un totale di circa 20 miliardi. A questo vanno aggiunti 10 miliardi, già presenti nel bonus Renzi degli 80 euro".

La verità è che il Governo già del sollievo sta per diventare un governicchio grigio grigio senza un’idea di Paese e di società.


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