Politica & Istituzioni

La fase 2? Prima di tutto torna lo Stato bisca

di Riccardo Bonacina

La fase 2 e il dopo lockdown sono a tutt'oggi un mistero avvolto nelle nebbie della politica e degli stucchevoli dibattti tra esperti. Nessuno si preoccupa della fascia 0-6 anni, nessuno che si preoccupi delle scuole, insomma uno Stato, sia a livello centrale che nelle sue articolazioni locali in pieno stato confusionale se non ci fosse una, anzi l'unica certezza identitaria di questa Repubblica che più che fondarsi sul laavoro si fonda sull'azzardo legale.

A grande richiesta della lobby più forte del Paese (muove oltre 112 miliardi di euro) tornano i giochi d'azzardo.

I comunicati imperiosi delll'Agenzia dogane e monopoli recitano trionfalmente: Lunedì 27 aprile riprenderanno i giochi numerici, "10&Lotto", "Millionday", "Winforlife" e "Winforlife Vincicasa". Lo ha disposto l'Agenzia delle Dogane e Monopoli nel nuovo decreto sulla ripresa delle attività in vista della fase 2. Resta comunque attivo (che carini) "l'obbligo di spegnimento dei monitor e dei televisori" per evitare assembramenti.

Dal 4 maggio, poi, si potrà tornare anche a scommettere, ma esclusivamente nei corner e punti scommessa all'interno di bar e locali (quindi riapriranno?), non nelle agenzie. È quanto prevede il nuovo decreto che ha disposto infatti la ripresa delle "scommesse che implicano la certificazione da parte del personale dell'Agenzia". Dall'11 maggio, se non siete abbastanza contenti, ci sarà poi un ampliamento del palinsesto delle scommesse con la "ripresa della raccolta delle scommesse su eventi sportivi e non sportivi, ivi compresi quelli simulati".

Ecco, così il Paese torna se stesso e tutti vissero infelici e indebitati. Usurai e psicologi, categorie, che già hanno molto lavoro, ringraziano. Chi ha a cuore le sorti di questo Paese, invece impreca al nulla che ci governa.


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