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Politica & Istituzioni

Se chi governa se ne infischia dell’infanzia

di Riccardo Bonacina

Pian pianino tutte le caselle delle Autorità indipendenti di controllo e delle Agenzie di Stato si stanno riempiendo in un gioco di incastri tipico della contrattazione tra partiti.

Dopo mesi di attesa nel luglio scorso il Parlamento ha proclamato i componenti dei collegi di due autorità indipendenti: Garante Privacy (presidente Pasquale Stanzione) e Garante Comunicazioni, Agcom, (presidente Giacomo Lasorella).

A decorrere dal 1 settembre arriverà un nuovo direttore all’Agenzia nazionale per i giovani così importante dopo i richiami di Draghi ma reduce da alcuni anni di smarrimento, al comando arriverà Lucia Abbinate. Sistemata anche la casella di Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) dove siederà l’avvocato Giuseppe Busia.

Nessun segnale e nessun impegno, invece, sul fronte del Garante Infanzia, ruolo vacante dal 28 aprile scorso quando sono scaduti i 4 anni di incaricop per Filomena Albano. Non che manchino le candidature, ne sono arrivate quasi 100 alle segretrie del presidente della Camera, Fico, e del Senato, Casellati, cui tocca la scelta.

Una scelta importante e urgente considerando i mesi di sofferenza e anche, diciamolo, di abbondono dell’infanzia in questo Paese. Problemi comportamentali, sintomi di regressione, irritabilità, disturbi del sonno e d’ansia, sono solo alcuni degli effetti riscontrati nei bambini e nei ragazzi italiani durante il lockdown e rilevati da un’indagine sull’impatto psicologico della pandemia nelle famiglie promossa dall’Irccs Giannina Gaslini di Genova

Passarono 53 giorni dall’inizio del lockdown prima che il Presidente del Consiglio Conte pronunciasse la parola “bambini”. E ciò accadde solo quando molte mamme posero il problema a chi lo lascio il mio bimbo se torno al lavoro in presenza?

Ora, proprio quando la presenza di un Garante della fascia di popolazione più fragile e dipendente dal mondo adulto, quella dell’infanzia, sarebbe più importante la politica si gira una volta di più dall’altra parte.

Chi se ne infischia, sembra dire, mica votano!


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