Responsabilità sociale di impresa

Ferrero compra Kellogg’s: buona notizia per la sostenibilità. Quasi

Il gigante della Nutella ha acquistato quello americano dei cornflakes con un'operazione da 3 miliardi, per 22 stabilimenti in cui lavorano 14mila persone. Una crescita del gruppo ma anche un intelligente aggiramento dei dazi che verranno. Il gruppo si è distinto per una pubblica presa di posizione a favore della Direttiva sulla diligenza dovuta (Csddd) ma ha qualche problema ambientale proprio sulla filiera italiana della nocciola

di Giampaolo Cerri

I titolisti, nel corso di questa mattinata, si sono sbizzarriti: Ferrero fa colazione coi cornflakes, la Nutella si mangia Kellogg’s e via dicendo. L’acquisizione, da parte del gigante italiano del food, della americana Wk Kellog non poteva d’altra parte che trasmettere euforia.

Mercoledì sera Wall Street Journal l’aveva anticipata ma l’operazione era così importante, 3 miliardi di dollari, che tutta la stampa ha voluto attendere l’ufficialità, arrivata appunto stamane.

Scrive oggi Milano Finanza sul suo portale che il gruppo di Alba ha pagato «23 dollari ad azione in contanti, per un controvalore di 3,1 miliardi di dollari», e che «l’acquisizione, che include la produzione, la commercializzazione e la distribuzione del portafoglio di cereali per la colazione di Wk Kellogg negli Stati Uniti, in Canada e nei Caraibi, fa parte del piano di crescita strategica di Ferrero con cui il gruppo punta ad acquisire, investire e far crescere marchi iconici, continuando a migliorare la propria presenza e l’offerta di prodotti in Nord America».

Giovanni Ferrero, CEO e presidente del Gruppo Ferrero, foto di © Stefano Carofei/Sintesi

Un modo per aggirare i dazi di Trump

Un gruppo da oltre 14 mila dipendenti in 22 stabilimenti, cosa che fa subito pensare, oltre a una crescita esponenziale del gruppo, sulla linea di un rafforzamento negli Usa già iniziato, a una messa in sicurezza dei conti rispetto alla giostra dei dazi: anziché subire nuove tariffe doganali – quando Trump si deciderà – potrà produrre direttamente negli States.

Altro che fare la bresaola con la carne di vacche americane, come pare abbia suggerito il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

La crescita americana degli inventori dell’ovetto Kinder, di quel solido capitalismo familiare che si può permettere di stare lontano dalla Borsa, è una buona notizia per coloro che hanno a cuore la sostenibilità.

L’impegno per la Csddd

Ferrero – qui l’ultimo bilancio di sostenibilità quello dello scorso anno – insieme a Legacoop, Mars, Mondelez, è stato infatti una dei gruppi for profit  che, sul finire del 2023, quando la Commissione europea pareva tentata di rimandare la direttiva sulla Cs3d, cosiddetta della “Diligenza dovuta”, che impegna le aziende a essere responsabili di tutta la filiera,  è stato una dei gruppi for profit, dicevamo, a chiedere pubblicamente alla von Der Leyen di non procrastinare il provvedimento ulteriormente.

Certo, essendo un grande gruppo, qualche criticità emerge sempre.

E i problemi con la monocoltura della nocciola
nel Lazio

Proprio VITA aveva dato notizie dei guai della monocultura della nocciola sul Lago di Vico, denunciata da diverse organizzazioni ambientaliste: le infiltrazioni dei trattamenti chimici alle piante, finendo nello specchio d’acqua, le avevano rese non potabili.

Ovviamente non si tratta di una responsabilità diretta di Ferrero, ma gli agricoltori locali hanno orientato le proprie colture proprio per rispondere alla grande domanda di nocciola legata al Progetto Italia di una controllata Ferrero che si occupa di approvvigionamento di materia prima.

Insomma un problema di filiera, paradossalmente per un’azienda coraggiosamente scesa in campo perché l’Europa disciplinasse senza esitare la responsabilità aziendale a questo riguardo.

Le associazioni ambientaliste erano riuscite a far pronunciare, nel maggio dell’anno scorso, il Consiglio di Stato contro Regione Lazio, con una sentenza che imponeva di adottare misure idonee a bloccare l’inquinamento.

Gigante, pensaci tu

Sarebbe un bel gesto di Ferrero, per festeggiare questa mega acquisizione, rivedesse i piani di approvvigionamento, rendendo meno impattante la coltura della nocciola in quell’area.

Insomma, «gigante pensaci tu», come recitava lo storico Carosello.

Qui per gli ultimi aggiornamenti di ProdurreBene.

La foto di apertura, di Murialdo Muratore per ufficio stampa Ferrero, la linea di produzione della Nutella.

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