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Piccoli artigiani del cibo o giganti del nostro futuro?

di Luigi Maruzzi

Sulle spalle di quali giganti siamo saliti per immaginare un futuro migliore? Forse, quello che sta accadendo nel mondo del cibo può darci qualche risposta. In questi giorni sono tante le manifestazioni che intrattengono i vacanzieri che hanno scelto le località pugliesi. Personalmente, mi trovo al centro del Gargano, a quasi 45 km dal mare, ed il programma che mi ha incuriosito maggiormente si chiama ExpoGargano. Suddiviso in tre sezioni (musica, teatro e gusto), prevede la partecipazione di diversi artisti affermati che provengono dal Sud. Sergio Rubini, in particolare, ha una buona familiarità con questi posti per aver girato il suo primo film di successo (“La stazione”) proprio a San Marco in Lamis. In verità, ci sono delle eccezioni come Mario Tozzi (ma si sa, i problemi ambientali non hanno confini) e Syusy Blady (‘forestiera’ autorizzata in qualità di guida turistica ‘per caso’), ma poco importa se questo serve ad allargare gli orizzonti. Il ‘piatto forte’resta il cibo locale, con le sue 7 eccellenze raccordate dai Presidi di Slow Food e tenute insieme attraverso un padiglione gastronomico itinerante: gli agrumi (Limone femminello e Arancia del Gargano IGP), il pane di Monte Sant’Angelo, la capra garganica, l’olio extravergine d’oliva della Daunia (Ogliarola garganica DOP), il pesce di lago (mitili e anguille del lago di Varano), il caciocavallo podolico, le fave di Carpino. Insomma, i motivi per visitare il Gargano sono robusti e possono moltiplicare il numero delle mete più gettonate: sia chiaro che gli itinerari religiosi vanno benissimo (San Giovanni Rotondo, ecc.), come pure quelli a scopo squisitamente balneare (Vieste, Mattinata, Peschici), ma bisogna far conoscere anche le altre realtà di grande significato. Limitando il campo a quello del cibo, bisogna sapere che qui c’é una ricchezza di varietà produttive esclusive che potrebbero a buon diritto allungare la lista delle eccellenze; cosa dire, ad esempio, del miele: vogliamo parlarne? e degli ortaggi? Sono così “bio” che tingono le mani di chi li raccoglie! Il pane, poi, è divenuto una specie di disciplina olimpionica che investe tutta la provincia: in un raggio di 40 chilometri posso scoprire quanto siano buone, diverse e amate le specialità di Cagnano Varano, Foggia e (perchė no?) San Severo. A San Marco in Lamis il culto del pane è così sviluppato da non essere più dissociabile dalla passione per la pizza: contare il numero di forni-pizzeria, per credere. ExpoGargano è finanziata con fondi europei (sotto la direzione del GAL Gargano) e si pone in collegamento ideale con Expo Milano 2015. Credo però che, per il contenuto dei valori che ExpoGargano intende enfatizzare, occorra sottolineare un rapporto più stretto con la manifestazione che si terrà a Milano il prossimo ottobre. Si tratta di “Terra Madre Giovani”, che permetterà il raduno di migliaia di “artigiani del cibo” under 40 provenienti da diverse parti geografiche. Per il sostegno finanziario dell’iniziativa sono state coinvolte anche due fondazioni bancarie (Compagnia San Paolo e Fondazione Cariplo).


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