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Verde matematico

di Claudio Di Blasi

Esistono delle regole che ci vietano di confidare in un miracolo. E’ assurdo pensare di ritrovarsi un giorno colti, quando non si e’ mai letto un libro, o rispettati, se ci si e’ sempre comportati ingiustamente. Questi sono miracoli che non possono succedere. Così come dal giallo con l’azzurro nascerà sempre il verde, e non il rosa, o il marron. E’ matematico, O no?”

Da “Verde matematico” di Andrea Pazienza

Il Paz l’ho sempre adorato: una semplice citazione da una sua opera non rende giustizia della sua arte. Vi invito pertanto a dare uno sguardo alla sua tavola, a questo link http://www.gud.it/fumetto/verde-matematico.htm : e poi leggetevi tutta la storia, ne vale la pena.

La morale di Andrea Pazienza è semplice: vietato confidare nei miracoli.

Al massimo è una questione di fortuna o sfortuna, insomma di sfiga e correlati.

E’ una lettura della realtà che ben può adattarsi alla tragicomica vicenda dell’accesso al servizio civile da parte degli stranieri.

Qualche settimana fa, un gruppo di anime belle si è ritrovato in qualche ufficio polveroso, dalle parti di Milano, ed ha deciso di avviare una novella forma di rivoluzione per via giudiziaria: avevano individuato una “causa strategica”, ovverosia una causa “ove l’obiettivo perseguito è non solo la tutela della vittima, ma anche la rimozione di atti, provvedimenti o comportamenti di portata generale, al fine di evitare che altri possano subire analoghe conseguenze e di ripristinare i valori fondamentali di uguaglianza, libertà e dignità personale garantiti dalla Costituzione e dall’ordinamento comunitario e internazionale” (sto citando dal loro sito internet).

La causa strategica in questione: permettere anche ai privi di cittadinanza italiana di svolgere il servizio civile nazionale, costasse quel che costasse. Appunto: il tribunale e gli avvocati costano, come la mettiamo?

Nessun problema, infatti “L’associazione Avvocati per Niente assiste le persone che sono segnalate da uno dei propri Enti fondatori qualora versino in precarie condizioni economiche. Gli Enti fondatori sono: Caritas Ambrosiana, Acli Milano, Casa della Carità, Cena dell’Amicizia, Fondazione S. Bernardino, Fondazione S. Carlo, occorre quindi verificare con tali Enti la propria situazione.”

Molti di quelli che leggono queste righe sanno come è andata a finire: un giudice del lavoro ha emesso un’ordinanza sul servizio civile, che rapporto di lavoro non è, dove si è imposto ad un ufficio della Presidenza del Consiglio dei Ministri di agire in modo difforme da quanto stabilito da una legge della Repubblica Italiana.

 E così, il 4 dicembre scorso, è comparso un “provvedimento per l’esecuzione” di un’ordinanza, provvedimento che permette ad alcune categorie di stranieri di presentare domanda per fare il servizio civile volontario.

A prima vista, quanto descritto nelle righe precedenti smentisce il Paz…. tutto pare decisamente miracoloso, ovverosia non spiegabile con gli strumenti della ragione e della scienza.

Un giudice che impone ad un’amministrazione pubblica di compiere atti in contrasto con una legge in vigore. Non solo, la suddetta legge (a quanto pare considerata ingiusta dal giudice) continua a rimanere in vigore, e ad essere applicata, dopo le ore 14 del 16 dicembre 2013, time line in cui scade il miracolo, ovvero la possibilità per alcuni stranieri di essere selezionati per svolgere il servizio civile.

Ma, come spesso accade nei presunti miracoli, quelli in cui statuine di gesso iniziano a piangere lacrime di sangue, la dura realtà assume caratteri grotteschi.

Il più importante risultato raggiunto dai ricorrenti è infatti al limite del ridicolo: permettere a tutti i giovani dei 28 paesi membri della Unione Europea, di età compresa tra i 18 ed i 28 anni, di svolgere servizio civile volontario nel Bel Paese.

Ci voleva! Anche i giovani inuit della Groenlandia potranno concorrere alla difesa della patria di Scipio.

I criteri si fanno un poco più rigidi per i cosiddetti extracomunitari: solo chi ha un permesso di soggiorno per asilo politico oppure è detentore di un “permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo” potrà ambire al discutibile privilegio di difendere il suolo che ha dato i natali alla piccola vedetta lombarda..

La cosa divertente è che queste balzane categorie vengono non da Plutone, bensì dalla applicazione di una direttiva della UE, recepita dalla Repubblica Italiana la scorsa estate, per quel che concerne la partecipazione ai concorsi pubblici di privi di cittadinanza italiana: trattasi per l’esattezza dell’articolo 7 della legge n. 97/2013.

Probabilmente chi aveva programmato la “causa strategica” non aveva fatto mente locale a queste piccolezze.

Non devono aver tenuto conto anche di come i comuni mortali avrebbero recepito questa ordinanza.

Tra responsabili di enti di servizio civile ed operatori locali di progetto spirano venti che è arduo definire amichevoli e rinfrescanti…. ricordano invece quelli di una tempesta artica.

Insomma, anche se fossi il giovane inuit groenlandese ricordato nelle righe precedenti, non so se avrei l’ardire di farmi valutare da persone che, nella migliore delle ipotesi, sono esasperate.

Ma confido nella professionalità di questi operatori.

I giovani cittadini italiani invece la professionalità devono ancora farsela, e sui social network lanciano segnali che oscillano tra una gelida rabbia ed una disillusione ormai totale verso lo stato italiano.

Alcune citazioni: “ke tristezza”, “penso proprio che per le graduatorie se ne parla a gennaio”, “tra raccomandati e stranieri, tutto è perso”, “ora gli italiani saranno discriminati”.

Sottolineo come gran parte di questi commenti non provengano da iscritti al MGP (Movimento Giovani Padani), bensì da ragazzi residenti in regioni meridionali… un’ulteriore smentita dei luoghi comuni che albergano nelle menti di molte persone.

Un paio di righe le merita anche la responsabile politica di questo sfracello, la ministra Kyenge.

Raramente, nella storia della Repubblica Italiana, un ministro ha dato prova di tanta ignavia ed incapacità nel gestire quella che si preannunciava come una “tempesta perfetta”.

Invece di gironzolare per metà della penisola a raccogliere premi o a conferire cittadinanze onorarie, meglio avrebbe fatto a individuare soluzioni ad una situazione che certamente non diminuirà contrasti inter etnici e razziali.

Del resto che si può pretendere da un ministro che definisce il servizio civile, durante un intervento in Parlamento, come “esperienza di volontariato”?

Ma preferisco non dilungarmi oltremodo su certi personaggi… come ci ha insegnato Dante

Fama di loro il mondo esser non lassa;misericordia e giustizia li sdegna:non ragioniam di lor, ma guarda e passa”

Una situazione gestita in modo pasticciato e confuso, dove l’ideologia preconcetta ha trionfato sulla ragione, non poteva che generare una realtà di rabbia e disillusione.

E’ matematico, anzi …..verde matematico. 


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