Attivismo civico & Terzo settore

Renzi e il mistero dei due milioni scomparsi

di Claudio Di Blasi

Per l’esattezza si tratta di 2.531.000 €: per noi comuni mortali una somma ragguardevole, di cui si sono perse le tracce dallo scorso ottobre.

Un vero e proprio giallo finanziario, di cui conviene ripercorrere, da bravi investigatori, il contorto sentiero.

Tutto inizia il 4 ottobre 2013, quando il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, dipendente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, pubblica i bandi per la selezione dei volontari da impiegare in progetti di servizio civile nazionale: per l’esattezza sono 22 bandi, uno nazionale e ventuno riferiti ad ogni regione o provincia autonoma.

Si tratta di una pubblicazione attesa e sofferta.

E’ sufficiente ricordare che i progetti di servizio civile oggetto dei bandi erano stati presentati quasi un anno prima, nell’ottobre 2012: le norme e le procedure della Repubblica Italiana hanno bruciato un anno per valutare i progetti, e grazie a queste lungaggini i progetti scritti nell’estate del 2012 inizieranno di fatto ad essere realizzati a partire dal primo semestre 2014.

Ma ai “tempi veloci” della burocrazia italiana abbiamo fatto il callo, passiamo quindi oltre.

Uno dei 22 bandi riguarda la Lombardia: grazie ai fondi stanziati dal bilancio statale potranno essere selezionati 973 volontari, a cui si aggiungono altri 111 giovani che potranno svolgere il loro servizio civile grazie alle risorse messe a disposizione dalla Regione. In Lombardia rimangono non finanziati, per mancanza di risorse, altri 82 progetti, che prevedono l’impiego di 429 volontari in servizio civile.

A questo punto interviene la giunta regionale della Lombardia: con una delibera datata 11 ottobre 2013 stanzia € 2.531.000 per finanziare gli 82 progetti rimasti fermi al palo.

E’ da sottolineare come tale importo sia trasferito nelle casse del Dipartimento della Gioventù, ovvero della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’arco di poche settimane.

Un’ottima notizia per decine di enti pubblici e privati, una prospettiva di formazione e crescita per più di 400 giovani, direte voi: ebbene, “limitatevi a dire”, perché non avete fatto i conti con la notoria efficacia ed efficienza dei Dipartimenti della Presidenza del Consiglio.

Nessun “bando straordinario” viene messo in cantiere nei mesi di ottobre, novembre e dicembre: si sa, i giovani possono prendersela comoda, impegnati come sono a rifiutare decine di proposte di lavoro che fioccano a destra e sinistra.

Il fatto singolare è che negli stessi mesi grande impegno viene profuso per permettere ai giovani privi di cittadinanza italiana di accedere ai bandi pubblicati il 4 ottobre, tanto che viene aperta, esclusivamente per loro, una apposita e straordinaria nuova finestra temporale, e precisamente dal 4 al 16 dicembre.

Val la pena di ricordare i nomi di chi era Presidente del Consiglio dei Ministri in questi mesi: Enrico Letta.

A sua volta Enrico Letta aveva delegato, alle politiche giovanili ed al servizio civile, la ministra Cecile Kyenge.

I mesi passano, il silenzio permane: oltre 2,5 milioni di euro paiono svaniti nel nulla.

Nella migliore delle tradizioni italiche, si sono susseguite e si susseguono voci e mormorii di corridoio.

Il Dipartimento sta aspettando che arrivino risorse anche da un’altra regione per fare un mega bando straordinario.

No, non è vero, si tratta di altre due regioni, il bando sarà ultra mega straordinario.

Accidenti, è tutto bloccato perché hanno chiesto un parere all’Avvocatura di Stato: devono capire se al bando straordinario possono accedere anche i privi di cittadinanza.

No, non è vero: l’Avvocatura di Stato il parere l’ha dato, ma c’è chi non si fida ed ha deciso di chiedere un ulteriore parere, stavolta al Consiglio di Stato.

Ma ritorniamo al nostro racconto…… abbiamo nel frattempo  brindato al 2014.

Il 14 febbraio del nuovo anno Enrico Letta da le dimissioni, e nel giro di pochi giorni, esattamente il 22 febbraio, nasce il governo Renzi.

Ancora nessuna notizia dei 2,5 milioni dispersi nelle nebbie del Tevere.

Alcuni enti di servizio civile iniziano ad innervosirsi… in fin dei conti si tratta di progetti presentati nell’ottobre del 2012!

Arriviamo così all’11 marzo, giorno in cui l’onorevole Nicola Molteni, sollecitato da numerosi enti lombardi, chiede lumi in materia al novello Presidente del Consiglio mediante un’interrogazione parlamentare, che potete trovare a questo link

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=15570&stile=7&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+SCRITTA%27

L’interrogazione è ad oggi priva di risposta: vale la pena di evidenziare come all’11 marzo il Presidente del Consiglio mantenesse nelle proprie mani le deleghe riguardanti giovani e servizio civile.

Passano le settimane ed i mesi….. non contiamo i minuti, non la finiremmo più.

L’8 aprile Renzi affida al Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, le deleghe su politiche giovanili e servizio civile.

Passano alcune settimane, ed a sua volta Giuliano Poletti delega il sottosegretario Luigi Bobba sugli stessi temi, lo scorso 28 aprile.

Mentre la delega rimbalza da un ufficio all’altro, i 2,5 milioni rimangono fermi, chiusi in qualche conto corrente bancario, a fare fuffa ed un poco di striminziti interessi (a proposito, chi se li tiene gli interessi?).

La nostra investigazione finisce qui: risorse non utilizzate, 400 giovani che attendono di poter fare servizio civile, 82 progetti fermi al palo, decine di enti …. definirli “imbufaliti” è un eufemismo.

Alcune riflessioni si impongono, devono essere fatte.

La prima. Se questi sono i tempi ed i modi dello Stato e della Presidenza del Consiglio di gestire il servizio civile, ebbene è legittimo domandarsi come potranno mai illudersi di gestire i 100.000 giovani previsti dal futuribile Servizio Civile Universale.

La seconda. Non utilizzare risorse è uno spreco, e chi spreca va colpito. Attendo con fiducia adeguate e conseguenti azioni da parte di chi ha il controllo, o meglio il governo, delle amministrazioni citate.

La terza. Se questo è un esempio di “Difesa della Patria con strumenti non militari”… ebbene possiamo rinverdire le battute sull’Esercito italiano che doveva resistere 24 ore sui confini orientali.

La quarta è un paragone. Per punti:

  1. Regione Lombardia lo scorso 11 febbraio ha pubblicato sul suo Bollettino Ufficiale il “bando sperimentale di leva civica regionale”, finanziato con 2 milioni di euro;

  2. il 14 aprile 2014 è stato pubblicato l’elenco dei 239 enti beneficiari del cofinanziamento regionale;

  3. il 3 giugno 2014 inizieranno il loro anno di leva civica regionale gli oltre 400 giovani selezionati.

A questo aggiungo che:

a) il finanziamento regionale ha attivato a sua volta un cofinanziamento di circa 1 milione di euro , provenienti dalle casse degli enti che ospiteranno i volontari in leva civica regionale;

b) tutti i volontari in leva civica regionale riceveranno un riconoscimento formale delle competenze acquisite secondo gli standard regionali.

Ai lettori i debiti paragoni, temporali e di sostanza, con la triste vicenda “nazionale”.

Di fronte a quanto descritto, annunci e consultazioni sul “servizio civile universale” rischiano di apparire come l’ennesimo esercizio di retorica politica.

L’attuale governo ha la possibilità di risolvere il mistero dei 2 milioni scomparsi, pubblicando (e sarebbe ora) il bando atteso ormai da oltre sei mesi.

Meglio ancora se traesse qualche insegnamento da quanto raccontato… il servizio civile universale corre il rischio di nascere basandosi su uffici che di efficace ed efficiente hanno ben poco, oltre che su una “legislazione nazionale” destinata a rimanere una serie di dichiarazioni stampate in Gazzetta Ufficiale.


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