Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Attivismo civico & Terzo settore

Ai confini della realtà

di Claudio Di Blasi

Ma sta veramente accadendo? E’ reale quel che stiamo leggendo sui giornali e i social network, oppure è frutto della nostra immaginazione?

Il balletto, sconcertante per non utilizzare aggettivi più forti, in cui Governo e Parlamento si sono esibiti in queste settimane sul tema del servizio civile ha messo a dura prova gli spiriti più forti.

Un paio di esempi, partendo dal tema delle risorse dedicate dallo Stato Italiano al servizio civile, su cui il Presidente del Consiglio italiano proclamò: “non ci sarà un’Europa degna di questo nome finché non ci sarà un servizio civile europeo” (2 luglio 2014, discorso al Parlamento Europeo sul programma del semestre di presidenza italiana).

Andando con ordine:

7 novembre 2014: nella Legge di stabilità il Fondo per il servizio civile – annualità 2015 viene tagliato di 7 milioni passando da 73 a 65 milioni;

7 novembre 2014: il sottosegretario con delega al servizio civile, Luigi Bobba, annuncia “recupereremo i 10 milioni di euro ed anche altri”;

10 novembre 2014: un gruppo di parlamentari del PD, primo firmatario Patriarca, presenta un emendamento alla legge di stabilità, in cui si richiede un finanziamento aggiuntivo di 200 milioni sul servizio civile;

26 novembre 2014: il Governo respinge l’emendamento Patriarca, e si ritorna alla casella “65 milioni”. Enti e volontari protestano e si dichiarano “traditi”;

27 novembre 2014: il sottosegretario Bobba definisce “polemiche pretestuose e infondate” le proteste degli enti e afferma “Nel passaggio al Senato della legge di stabilità, dovranno essere ulteriormente trovate risorse aggiuntive”;

30 novembre 2014: la Camera dei Deputati approva alcuni ordini del giorno, in sede di discussione della legge di stabilità, che invitano il Governo a ripristinare le risorse del Fondo per il Servizio Civile, portandole a 200 milioni;

1 dicembre 2014: intervenendo alla Direzione del Partito Democratico (sic!) il Presidente del Consiglio Matteo Renzi dichiara “nella legge di stabilità aggiungeremo 50 milioni in più al servizio civile”.

Vedremo cosa accadrà durante la discussione al Senato della legge di stabilità.

Sicuramente Matteo Renzi manterrà fede a quanto dichiarato lo scorso 1 dicembre, ma non possiamo esimerci dal domandarci dove fossero sia lui che il sottosegretario Bobba mentre veniva praticata la…. sforbiciatina.

Il teatrino mediatico parlamentare di queste settimane ci costringe comunque a fare qualche considerazione economica e finanziaria sul prossimo futuro.

Uno dei punti cardine della nuova normativa in materia di servizio civile, attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, è la “programmazione di norma triennale”, indicata all’articolo 5, lettera b), del testo.

Se quello a cui abbiamo assistito sono le prove generali della programmazione, non possiamo che preoccuparci, visto che quest’ultima è possibile ad una condizione: contare su risorse certe.

Al momento attuale, quali sono le risorse certe assegnate al servizio civile e, soprattutto, da dove provengono?

E’ proprio il Sottosegretario Bobba a rispondere a questa domanda, con un suo autorevole intervento sul Corriere della Sera dello scorso 3 dicembre. Dalle sue dichiarazioni ricaviamo che nel 2015 verranno avviati al servizio civile:

-26.000 volontari grazie a fondi statali, provenienti dalle legge di stabilità 2014 e annualità precedenti, presumibilmente a partire da aprile-giugno 2015;

– 2.000 volontari partiranno con l’accordo con il Ministero dei Beni Culturali. Da sottolineare che in questo caso i fondi provengono da Garanzia Giovani o direttamente dal Ministero dei Beni Culturali;

– 212 giovani partiranno grazie ad un altro accordo, questa volta tra Ministero dell’Ambiente e Ministero del Lavoro. Anche in questo caso i fondi provengono da Garanzia Giovani o direttamente dal Ministero dell’Ambiente;

– 140 volontari verranno infine avviati al servizio civile grazie ad un finanziamento di un’azienda, precisamente Società Expo.

Questi sono i numeri certi. Il sottosegretario scrive anche di “13.000 volontari” avviati con fondi di Garanzia Giovani, ma i documenti ufficiali dicono altro: infatti Il documento di “Programmazione finanziaria Fondo Nazionale Servizio Civile – anno 2014” scrive di 10.900 volontari avviabili con Garanzia Giovani e quindi ne mancano all’appello 2.000.

Da sottolineare inoltre che al momento attuale sono stati emessi bandi solo per 5.500 di questi 10.900 (o 13.000) volontari.

Anche in questo caso è importante sottolineare come l’impiego delle risorse di Garanzia Giovani nel servizio civile derivi da una precisa scelta politica delle Regioni: se queste ultime avessero deciso di destinare queste risorse ad altri interventi (scelta in effetti praticata da alcune di esse), Bobba sarebbe rimasto a bocca asciutta.

Un aiutino al sottosegretario viene sempre dalle Regioni. Infatti 1.304 volontari prenderanno servizio, presumibilmente da gennaio 2015, grazie al bando straordinario del 15 ottobre scorso, completamente autofinanziato da Regioni e singoli enti di servizio. Il sottosegretario cita infine anche accordi futuri con Agenzia del Demanio e Ministero dell’Interno, ma senza fare numeri, nonché  di “5.000 giovani” avviati con fondi regionali, ma non si comprende bene a cosa si riferisca.

Riassumendo la situazione 2015 è la seguente:

– 26.000 volontari avviati con fondi statali dedicati al servizio civile;

– 2.212 volontari avviati con fondi al 50% di altri ministeri ed al 50% con fondi europei;

– 140 volontari avviati con fondi di un’azienda privata;

– 1.304 volontari avviati con fondi al 90% regionali ed al 10% di enti di servizio civile;

– 13.000 volontari avviati grazie a scelte autonome delle Regioni sull’utilizzo del fondo europeo “Garanzia Giovani”.

Si tratta di 42.656 volontari che entreranno in servizio civile nel 2015, ma di questi solo 27.100, ossia il 63,5%, saranno posizioni finanziate con fondi provenienti dal bilancio dello Stato. Il restante 37% viene: a) in piccolissima parte (140) da un’azienda, Expo; b) in piccola parte (1.100) da allocazioni ministeriali dei fondi di Garanzia Giovani; c) per la stragrande maggioranza (14.200) da scelte di finanziamento delle Regioni e delle Province Autonome, effettuate con fondi propri o utilizzando Garanzia Giovani.

Insomma, il sottosegretario Bobba si è fatto in buona parte bello con le penne altrui: senza le tanto vituperate Regioni, il Governo Renzi sul servizio civile nel 2015 avrebbe fatto cilecca. E nel 2016 cosa accadrà?

Allo stato attuale la legge di stabilità destina, per il 2016, 63,4 milioni di €, mentre il disegno di legge che riforma il terzo settore e istituisce il servizio civile universale stanzia altri 50 milioni. Infine vi è la promessa di Renzi per altri 50 milioni, ricordata nelle righe precedenti: i numeri forniti da Bobba rendono improbabile un loro utilizzo nel 2015, con conseguente loro riversamento sul 2016. Insomma, ad essere ottimisti ed a credere nelle promesse, le risorse a destinazione del servizio civile per il 2016 assommano a 163 milioni. 

Togliamone una ventina per spese di funzionamento, oneri per volontari all’estero, ecc. ecc e ci rimangono 140 milioni. Visto che un volontario “costa” 5.206 euro, allo stato attuale, comprese le promesse, vi sono risorse per avviare nel 2016 ……. 27.000 volontari, mille più o mille meno. 

Da vari mesi ci ripetono che il servizio civile sarà universale, dove con l’aggettivo universale il Governo in carica ha voluto definire un ben preciso indicatore: far svolgere ogni anno l’esperienza del servizio civile almeno a 100.000 giovani. Tuttavia i numeri ci dicono un’altra cosa, ovverosia che il bilancio dello stato alloca risorse, sia nel 2015 che nel 2016, per 25.000 – 30.000 volontari. 

Tale soglia verrà superata nel 2015 grazie all’apporto determinante di scelte di finanziamento delle Regioni, mentre per il 2016 la nebbia è fitta: ad oggi l’obiettivo “100.000 volontari” nel 2016 viene mancato per oltre 70.000 unità, ed anzi si ritornerà indietro rispetto al 2015.

Ma il fatto politicamente più preoccupante viene da quel che si sta attualmente discutendo in Parlamento: Infatti il disegno di legge delega sul servizio civile mortifica pesantemente il ruolo delle Regioni e delle Province autonome.

Se il testo attuale fosse confermato dal Parlamento, si farebbe una scelta suicida, spingendo le Regioni a disinvestire sul servizio civile “nazionale”, concentrandosi nella migliore delle ipotesi sui “loro” servizi civili regionali.

Qualcuno potrebbe obiettare che ci penserà l’Europa a finanziare il servizio civile…. visto l’andamento delle finanze comunitarie, permettetemi un sano e realistico pessimismo.

Insomma, se anche per il futuro il sottosegretario Bobba vorrà cimentarsi nel non facile ruolo di “fundraiser del servizio civile”, farà bene a trattar più diplomaticamente i suoi migliori e attuali finanziatori, ovverosia le Regioni….. magari iniziando a riscrivere qualche parte del disegno di legge delega.

Per ora continuiamo ad essere ai confini della realtà  e quindi ….  vai con la sigla

https://www.youtube.com/watch?v=iINwpOK6FGI

 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA