Solidarietà & Volontariato

Siamo tutti nati nel ’42

di Giulio Sensi

Probabilmente Miss Italia (scusate ma il nome non l’ho ancora imparato) non lo sa, ma la gaffe che ha fatto l’altra sera la farà diventare ancora più famosa e soprattutto ricca. Se l’ha fatto apposta complimenti, avrei voluto essere il suo consulente in comunicazione. Perché una non notizia (l’ennesima Miss del Paese) è diventata una roba virale (la sua gaffe).

Perché noi che giudichiamo il declino di un paese dalle presunte bischerate balbettate da una diciottenne emozionata sotto i riflettori siamo parte del declino del paese e lo rendiamo ancora più stupido.

Perché noi che commentiamo che la scuola pubblica è in declino perché questa figliola sbaglia una data, non conosciamo (o non ricordiamo) la fatica dell’imparare e del crescere. E a una semplice domanda su Napoleone finiremmo a balbettare pure noi.

Perché l’ironia è bella quando sfida il potere, quando rende ridicola l’arroganza. Non quando cerca di autolegittimarsi giocando sulle ingenuità o debolezze altrui. Quello è pessimo gusto. Legittimo per carità. Se poi abbiamo un pregiudizio su Miss Italia perché mercifica il corpo delle donne etc. etc., allora prendiamocela con chi di dovere. Sarebbe come sparare sugli animali del circo perché c’è qualcuno che li sfrutta.

Perché se proprio si deve commentare e prendere sul serio quella gaffe, allora vi dico che non abbiamo capito un bel nulla e che nell’imbarazzo evidente di quella ragazza si dovrebbe cogliere il tentativo di dire qualcosa di impegnato e dirlo col cuore, qualcosa che aveva già detto prima peraltro. E cioé che la guerra fa schifo e per evitarla va studiata e conosciuta. Se poi lei l’ha studiata male e la conosce poco (o semplicemente come voi davanti ad una commissione d’esame si inceppa), beh allora semplicemente è in buona compagnia. La nostra.


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