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Famiglia & Minori

Colorando…

di Cristina Nespoli

In Italia non si fanno più figli, siamo all’ultimo posto in Europa, da  tempo è così. Mi sono sempre chiesta come mai in un Paese dove la mamma è la MAMMA e i figli sono coccolati fino all’età adulta e oltre, ci  siano così pochi bambini.Del resto in un momento in cui tutto si deve tagliare, le spese superflue, le vacanze, la spesa quotidiana, fino ad arrivare qualche volta alle spese per la nostra salute, non sono i figli un costo sul quale molte coppie hanno deciso di “riflettere”  attentamente? E non c’era di sicuro bisogno che arrivasse il Governo a ricordarcelo. Sfido chiunque a dirmi che non è così.

Se il Governo sta infatti riducendo i costi solo ora, gli italiani hanno purtroppo iniziato più di dieci anni fa, iniziando perché no anche alla rinuncia di un figlio, seppur consapevoli del fatto che una società senza figli è vecchia, anche un po’ triste, e soprattutto non costruisce il futuro.

Ma i soldi non ci sono, le  certezze neppure, ed allora ecco che si rimanda di anno in anno a  mettere su famiglia per poi scoprire, una volta presa la grande decisione, un po’ tardi che i figli non  arrivano.

Ma senza figli non si è completi, questo è quello che ci hanno insegnato è questo soprattutto che ci propongono le immagini tv infarcite di famiglie felici, mi raccomando massimo 2 figli, e un bel cane a seguito!

Ma allora se non si riesce a fare questa famiglia perfetta da soli cosa  si fa? Si va dal medico e si chiede l’aiuto della medicina.

Ma la medicina non può proprio fare tutto ed ecco che allora ci si  comincia a guardare  attorno, si osserva, si chiede, si parla e si arriva a scoprire un mondo  fatto di famiglie colorate dove bianco, nero e giallo convivono serenamente e fanno felicità! E saranno tra l’altro quelle famiglie i cui figli di oggi pagheranno i contributi domani. Così anche l’INPS sarà salva, con buona pace del nostro Primo Ministro.

Ma sì l’avete capito che parliamo delle famiglie adottive! Adozione, una parola che sembra magica, la soluzione di tutto. Ma che dietro nasconde un mondo fatto di giudici,  assistenti sociali, psicologi, uomini e donne e in ultimo, ma proprio in  ultimo, di bambini. Tranquilli quindi, anche l’adozione è un mondo di stereotipi e pregiudizi e di tanta, tanta burocrazia. Quella burocrazia che ha sempre una risposta per tutto, basta che ci siano tante carte ad accompagnarla perché così nessuno possa prendersi la  responsabilità. Un figlio nasce dall’amore, un figlio è desiderato, un figlio è cercato, un figlio è voluto… in realtà ci vorrebbe il condizionale: un figlio dovrebbe nascere dall’amore, dovrebbe essere desiderato, voluto amato ma  evidentemente non sempre è così. Se no ditemelo voi perché ci sono milioni di bambini abbandonati in tutto il mondo, anche a casa nostra, magari lasciati nel cassonetto sotto casa.L’ultimo caso di 2 giorni fa.

Le risposte che vengono date sono spesso, troppo spesso semplicistiche; cercare delle ragioni più profonde e più vere è difficile, bisogna aver  voglia di farlo e non tutti hanno questa voglia per non parlare di  quanto è difficile mettersi in discussione. Sta di fatto che le famiglie italiane che percorrono la strada dell’adozione sono tante, siamo secondi nel mondo solo agli Stati Uniti, e l’Italia può vantare una sua speciale capacità di promuovere le adozioni internazionali, d’esempio al resto del mondo.

Dovrebbero darci un premio: riempiamo questo nostro Paese di bambini in gamba, svegli, attenti, dinamici: il nostro futuro. Creiamo ponti e legami con i loro Paesi, conoscenza e cultura, vera  amalgama del mondo. Diamo vita a famiglie preparate ed attente  come poche alla corretta crescita ed educazione dei loro figli. E invece … che fatica ragazzi!

Ci vuole perseveranza e fiducia per continuare a credere che ogni  bambino ha diritto ad una famiglia, perché a volte l’impressione è che  non siano poi così in tanti a crederci. Mi sa che siamo fra quelli che procedono, per dirla con De André, “…in  direzione ostinata e contraria che ogni giorno rivolgono al Signore una sorta di smisurata preghiera di avere la fortuna di essere di aiuto a chi la fortuna non sapeva e non sa nemmeno dove sta di casa…”


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