Famiglia & Minori

Azzardo: preoccupanti scommesse

di Simone Feder

Il mondo delle scommesse sta assumendo dimensioni sempre più problematiche, grazie all’online e al virtuale non ci sono più confini e la rovina è sempre di più dietro l’angolo.

Ecco cose mi scrive R. raccontando la sua disperazione:

Ciao Simone, Faccio una premessa…sono stato un grande giocatore d’azzardo dove per grande mi riferisco alle cifre da me giocate, e non perché sia stato un grande uomo… Tutto è nato circa nel 2011 quando ho conosciuto due ragazzi, i quali venivano nel mio ufficio e mi chiedevano di voler giocare con loro una bolletta ( scommessa ) di calcio, volendo mettere 5 euro ciascuno. Dopo circa due mesi di scommesse in società con i due colleghi, ormai avevo capito il sistema delle quote e soprattutto l’andamento delle quote delle varie agenzie, così ho cominciato a giocare da solo ed è cominciato cosí il mio calvario. Ricordo benissimo che un sabato pomeriggio all’interno di una agenzia di gioco, si avvicina a me il proprietario dell’intera struttura e mi propone, viste le ingenti somme di denaro da me giocate di aprire un conto gioco fittizio, basato sulla fiducia e per nulla regolamentato dal monopolio, però tale conto gioco mi permetteva di giocare telefonicamente a qualsiasi ora del giorno e della notte, e la riscossione da entrambi le parti ovvero sia in caso di vincita o di perdita, avveniva il lunedì quindi in pratica se si perdeva un giorno, si avevano altri giorni di tempo per potersi rifare. Da questo momento in poi, sono cominciati i veri problemi esistenziali, in quanto la mia giornata era diventata ormai una quota unica, non passava minuto che non osservavo il mio tablet per controllare l andamento del l’evento da me giocato, addirittura anche quando andavo a fare la spesa, non perdevo mai d’occhio i risultati,  a tal punto che mi innervosivo tantissimo se non c’era campo e ciò mi portava a dover  subito uscire dal supermercato per controllare. Molte sono state le notti passate da me insonni alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarmi a trovare le somme di denaro da me perse e l’indomani dare al gestore del locale ma come consuetudine tutti mi negavano il loro aiuto. A questo punto i pensieri nella mia mente si moltiplicavano ed erano i piú svariati, dallo scappare oppure a quello di farla finita una volta e per sempre. Nel frattempo io non giocavo piú in quella agenzia, però avendo un insoluto con il proprietario, quest ultimo si recava a casa mia per ricevere quanto da me giocato, fino a ché ha smesso di venire a seguito di alcune promesse da parte mia di rivolgersi agli organi competenti e denunciare quanto fino ad allora da me effettuato in quell’agenzia.

Quanto sarà ancora permesso speculare sulla sofferenza delle persone?

Tollerare queste situazioni diventa sempre più inumano, non perdiamo la nostra umanità, le legge della giungla in cui il più forte schiaccia il più debole deve finire! A che punto ancora vogliamo arrivare prima di dire BASTA?

 


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