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Famiglia & Minori

Il sommerso sotto quell’iceberg

di Simone Feder

Oggi 26 giugno ricorre la giornata mondiale contro le droghe.

La nostra società si sta letteralmente spegnendo e noi ci fermiamo a ‘studiare’ solamente la punta di quel maledetto iceberg e mentre teorizziamo, misuriamo, pronostichiamo non ci rendiamo conto di ciò che sotto continua a crescere e rischia di distruggerci.

Quanti giovani incontriamo che, spinti dalla disperazione e dalla ricerca della soluzione magica alle loro fatiche della crescita, cercano di avvicinarsi e scoprire questo mondo delle sostanze che per qualche strano sortilegio li attira affascinati… E allora sniffano, fumano, bevono, si impasticcano e quant’altro. Ragazzi sempre più giovani in piena fase di crescita che alterano il loro mondo ancor prima di scoprirlo e farlo proprio.

Marta 17 anni “La droga uccide lentamente il mio mondo ma io non ho fretta”. E intanto l’eroina continua imperterrita il suo disastroso viaggio dentro quella tenera vita che gradualmente distrugge…

Il fascino del proibito, del trasgredire a qualsiasi costo, del dimostrarsi qualcuno davanti all’amico è solo la concretizzazione di quell’angosciante e spaventoso anelito che li spinge a dire: “io ci sono… esisto” e ricercare le modalità più efficaci ed evidenti di dimostrarlo.

Devastati e assuefatti dalla vita, imbottiti di tristezza e noia: soldi che non mancano, sostanze reperibili ovunque a basso costo, poco controllo, ricerca incessante delle scorciatoie più facili… ma di che cosa ci meravigliamo?

Provate a spiegarlo voi a questi giovani che continuamente si anestetizzano con farmaci, alcol e droga che la vita vale la pena di essere vissuta anche quando non si sentono capiti ed ascoltati, quando sentono lontano il mondo degli adulti, quando non hanno gli strumenti per affrontare le prove che la vita mette loro davanti.

Attaccati ai nostri script mentali cerchiamo in continuazione di dare spiegazioni assurde a questi comportamenti, cercando di fermarli e di impedirli, ma senza andare realmente a fondo dell’evidente malessere che si veste di droga o quant’altro.

Il sommerso che sta sotto quell’iceberg urta con violenza e nel suo crescere rischia di spaccare qualsiasi congettura e strategia. Abbiamo bisogno di adulti che scelgano di immergersi in questo mondo faticoso ma ricco di meraviglie, non basta osservarlo da lontano, dalla superficie, sulla nostra comoda barca.

Gli abissi dell’adolescenza necessitano di essere esplorati, vissuti insieme, illuminati giorno dopo giorno, con presenze attente e costanti. Gli spazi fisici e mentali dei nostri ragazzi hanno bisogno di essere presidiati da adulti discreti ma presenti, flessibili ma coerenti, che diano risposte e suscitino domande, regalino strumenti e insegnino a costruirli, accompagnino nelle difficoltà ma senza evitarle.

Proponendo e mettendo dentro una nuova qualità di vita, dei nuovi interessi, delle nuove attenzioni, delle giuste ‘trasgressioni’, delle necessarie presenze, possiamo cambiare le cose e riconsegnare all’adolescenza quella giusta spensieratezza e quella necessaria leggerezza fondamentali per una crescita serena e libera da pericolosi condizionamenti.

I giovani ci chiedono questo, il loro grido silenzioso non può lasciarci indifferenti!


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