Ambiente

Stop all’iter “veloce” per il ddl caccia. La soddisfazione delle associazioni

Lav, Enpa, Lac, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia e Wwf Italia sottolineano positivamente il cambio del percorso parlamentare per l’esame del ddl 1552. «Ora ci sarà un dibattito ben più trasparente e partecipato». Nel ringraziare senatrici e senatori che hanno ottenuto il risultato animalisti e ambientalisti dicono: «Basta forzature della maggioranza per aumentare la caccia selvaggia in Italia»

di Antonietta Nembri

Cambia l’iter parlamentare del ddl 1552 caccia. Ed è una cosa positiva. A esprimere la loro soddisfazione sono Lav, Enpa, Lac, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia e Wwf Italia. Le sigle ambientaliste e animaliste, infatti, stanno conducendo un’azione congiunta di contrasto a questo testo. 

Ci sarà il dibattito in Aula

I partiti di maggioranza, con il sostegno del Governo, infatti, avevano ottenuto dal presidente del Senato di trattare il provvedimento in sede redigente nelle commissioni congiunte Agricoltura e Ambiente. Una modalità – fanno notare le organizzazioni – che avrebbe limitato fortemente la possibilità di discussione e modifica del testo, ridotto i tempi e impedito il coinvolgimento delle senatrici e dei senatori esterni alle due commissioni.

La discussione tornerà invece in sede referente, ossia con ampio dibattito in Aula, come previsto dalla normale prassi parlamentare grazie anche alla segnalazione tempestiva delle associazioni e a un’apposita richiesta di numerosi senatori. 

Lav, Enpa, Lac, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia e Wwf Italia, con una nota, ringraziano le senatrici e i senatori che hanno sostenuto questa richiesta di trasparenza e maggiore partecipazione parlamentare, avviata d’iniziativa del Movimento 5 Stelle, a cui hanno aderito Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico e Per le Autonomie.

Non è la vittoria contro “caccia selvaggia”

Certo la decisione di riportare il disegno di legge in Aula non rappresenta la vittoria contro il ddl “caccia selvaggia”, ma segna un’importante fase del processo legislativo che permette di ripristinare un maggior livello di trasparenza e partecipazione democratica. È stata infatti smantellata una delle tante tattiche messe in atto per giungere ad approvare “caccia selvaggia” in sordina, riducendo il dibattito parlamentare, tra i cittadini e tentando di limitare l’azione di denuncia delle associazioni che difendono gli animali e l’ambiente.

Il ddl 1552 caccia – ricordano le associazioni – è stato infatti elaborato senza il confronto con le organizzazioni ambientaliste e animaliste e gli italiani, ma solo su suggerimento delle associazioni venatorie e dei produttori di armi e munizioni. 

Serve un dibattito pubblico ampio

Lav, Enpa, Lac, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia e Wwf Italia ribadiscono, invece, la necessità di un dibattito pubblico amplissimo sulla tutela della biodiversità e degli animali, che coinvolga tutte le voci, per garantire il giusto equilibrio tra la tutela della natura e le proposte di singole categorie ricreative ed economiche, nel rispetto degli artt. 9 e 41 della Costituzione.

Questo primo passo parlamentare, importante, avvia la dura battaglia per la tutela del patrimonio naturale italiano che è gravemente minacciato da questo ddl 1552 caccia. La biodiversità e gli ecosistemi, così come gli animali selvatici e le aree protette, sono oggi più che mai sotto attacco in Italia: c’è chi palesemente gli ha dichiarato guerra. 

Associazioni in prima linea

Le associazioni ambientaliste e animaliste assicurano la loro difesa continua alla Costituzione e alla natura, continuando a  vigilare sul processo legislativo e a chiamare tutte e tutti alla mobilitazione per fermare scelte politiche che comprometterebbero oltre cinquant’anni di fatiche, impegni e investimenti finalizzati a recuperare la natura uscita anch’essa fortemente provata e martoriata e chiedono a tutti, singoli, associazioni, comitati, realtà produttive, di partecipare attivamente a questa battaglia essenziale per il presente e il futuro del Paese.

Inoltre, è in corso in queste settimane la raccolta firme sulla legge di iniziativa popolare per l’abolizione delle attività venatorie che è stata depositata alla Corte di Cassazione (ne abbiamo scritto qui). 

In apertura photo by Hunter Brumels on Unsplash

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