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Cooperazione & Relazioni internazionali

Il Forum di Riccardi (2)

di Sergio Marelli

A poche ore dall’apertura del Forum della cooperazione internazionale voluto dal Ministro Andrea Riccardi, possiamo già registrare un primo risultato conseguito: aver re-innescato un dibattito sul futuro della cooperazione non solo tra gli “addetti ai lavori”. Nelle ultime settimane, infatti, assieme ai tantissimi apprezzamenti per questa iniziativa, sono iniziate a piovere le immancabili, e a tratti utili, critiche.

Tra queste c’è chi, come nel caso di Andrea Stocchiero Direttore Esecutivo del CESPI e responsabile delle policy di FOCSIV, sottolinea la eccessiva omogeneità delle voci ascoltate nei lavori preparatori e denuncia l’assenza di un attore importante di cooperazione come “le grandi imprese private, delle società finanziarie  e dei grandi media”, e chi, come per il popolare sito “tutti i bandi per le ONG”, denuncia la ingombrante presenza di sponsor e relatori del calibro di ENI, Microsoft e Banca Intesa; o ancora chi, come il sito appena citato al quale fa eco quello dell’area dell’economia della decrescita di Roma e del Lazio, che bolla come scandalosa la presenza del dittatore burkinabe Blaise Compaoré in qualità di ospite d’onore all’evento.  Addirittura, si arriva ad insinuare come passati finanziamenti ricevuti dall’organizzazione di provenienza del Ministro (per i pochi disinformati ricordiamo essere la Comunità di Sant’Egidio) da Finmeccanica, azienda da sempre nel mirino delle campagne sul traffico di armi e affini, costituiscano un valido antidoto contro leziose scelte degli sponsor del Forum “in tempi di Spending Review”.

Tutti “post” al quanto commentati da operatori, espatriati e persone coperte da anonimato, brutta prassi per un dibattito pubblico, ma che sottolineano la voglia di discutere e di dire la propria in materia di cooperazione internazionale. Un atteggiamento riscontrato anche a seguito del documento reso pubblico con uno degli eventi più significativi organizzato, alla vigilia del Forum, dalle tre principali reti di ONG italiane AOI, CINI e LINK 2007. Moltissimi i commenti e le valutazioni del documento da esse presentato la scorsa settimana in un evento pubblico tenutosi a Roma, anche molto diversi tra loro, ma tutti accomunati dall’esigenza di poter vedere nel nostro Paese ONG meno istituzionalizzate e più coraggiose nel proporre nuove vie e cogliere le sfide poste dalle questioni globali e dalle povertà dei Sud del mondo.

Insomma, ce n’è per tutti i gusti. E che in molti si scaldino su questi argomenti, mi pare essere il miglior prologo del Forum che si terrà i primi due giorni della prossima settimana.

 


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